Venerdì 19 Aprile 2024

Campovolo non canta più. "L’aeroporto torni agli aerei"

Era un luogo simbolo per i concerti e le feste del Pd

Uno dei concerti al Campovolo da 100mila persone (foto Artioli)

Uno dei concerti al Campovolo da 100mila persone (foto Artioli)

Reggio Emilia, 9 dicembre 2014 - Enac ha detto basta: l’aeroporto di Reggio torni agli aerei. Stop ai circhi, ai lunapark e a tutto il barnum che negli anni ha trasformato la grande area su cui un tempo si addestravano i piloti dei cacciabombardieri «Reggiane» in una cittadella della musica e della politica: dai concerti degli U2 a quelli di Ligabue passando per i festival dell’Unità, oggi ribattezzati FestaReggio.

Oggi il megaraduno da 120mila partecipanti dei fan di Ligabue o Italia Loves Emilia, il grande evento musicale post sisma, non potrebbero più essere ospitati qui, al campovolo. Infatti l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) ha revocato unilateralmente una convenzione con il Comune di Reggio per gli usi dell’area diversi da quelli strettamente aeroportuali.

L’allarme è stato lanciato ieri dal segretario del Pd reggiano Andrea Costa, che ha scritto una lettera al sottosegretario della presidenza del Consiglio Graziano Delrio per cercare di sbloccare la situazione. L’area del campovolo di Reggio è diventata un punto di riferimento nazionale: basti pensare che Italia Loves Emilia nel 2012 ha portato nell’area ben 150mila spettatori paganti per uno dei più grandi concerti di beneficenza mai organizzati in Italia.

Per non parlare dei raduni di fan di Ligabue, superiori alle 100mila presenze sia nel 2005 che nel 2011. Altro concerto storico quello degli U2 del 1997: 146mila spettatori. Ma c’è di più. Sempre sull’area demaniale del Campovolo hanno avuto luogo altri eventi di assoluto rilievo, come la storica messa di Papa Wojtyla nel 1988 o il comizio di Enrico Berlinguer del 20 settembre 1983, seguito da una enorme folla di circa un milione di persone.

Il niet arrivato dall’Enac, come spiega il segretario del Pd Andrea Costa, mette a rischio nuovi eventi di questo tipo: «A oggi mi risulta che la convenzione che regolava l’uso pubblico dell’area tra Comune e Enac sia stata rescissa da quest’ultima. Ho chiesto spiegazioni all’ente ma non ho ricevuto risposte. Per questo ho scritto una lettera ai parlamentari reggiani del Pd e a Graziano Delrio in modo da interessarli al problema».

Un bel problema per il Pd, che con Festareggio si finanzia. Ma anche per le prospettive dell’area che, dopo il successo dei maxi concerti, si apprestava ad ospitare – negli obietivi del Comune – una vera e propria arena della musica. Un progetto su cui hanno messo gli occhi diversi organizzatori di eventi di respiro nazionale. E che a questo punto rischia di rimanere nel cassetto.