Ti premio se bevi birra, la corsa alcolica è l’ultima follia

Domenica la piccola maratona IL COMMENTO di Franco Caniato

Una corsa

Una corsa

Reggio Emilia, 3 ottobre 2015 - Più bevi birra, più conquisti abbuoni. Un’idea stravagante, discutibile e poco educativa per la gara podistica in programma domani a Cadelbosco. Fioccano le polemiche. Il Comune del paese reggiano si è dissociato totalmente dall’iniziativa e di patrocinio non se ne parla («E dopo la corsa faremo controlli con l’alcoltest a chi torna a casa guidando», minaccia il sindaco Tania Tellini). Mentre dai medici arrivano bocciature sulla singolare fusione di atletica e lattine di birra. La gara in programma domani pomeriggio a Cadelbosco ha scatenato reazioni e polemiche, dividendo gli stessi podisti.

Devis Incerti, podista reggiano che anni fa corse la maratona di New York poco oltre le due ore e trenta minuti, non è nuovo a queste trovate. Dopo la corsa podistica all’americana e quella sui tacchi a spillo, ha organizzato questa Beerrun. «Si parte alle 16,30 su un tragitto di 11 chilometri, con tre ristori intermedi dove ci saranno anche lattine di birra. Ognuno al massimo può berne una per ristoro, guadagnando 3 minuti di abbuono sul tempo per ogni lattina bevuta». Ma non è un invito all’alcoolismo? «Ma non scherziamo! Intanto si può anche non bere o bere solo una lattina su tre. La birra contiene dei sali e sarà a temperatura ambiente. Ma è una corsa goliardica e basta: io credo che il mondo del podismo sia un po’ stanco e ci vogliano novità. Vede come proliferano le corse colorate o quelle alle 5 di mattina, o ancora la Magnalonga? E quelle del Veneto dove ai ristori c’è il vin brûlé? Io per il mio lavoro giro tutta Italia e penso che un rinnovamento ci voglia. Certo, non sempre sono capito e spesso sono anche criticato, ma bisogna uscire un po’ dai soliti standard».

Per partecipare bisogna essere maggiorenni e in possesso di certificato medico. Ma medici e alimentaristi sconsigliano ovviamente di bere alcoolici in corsa. Un commento doc è quello del campione olimpico di maratona Stefano Baldini, oggi tecnico delle giovanili della Fidal: «Credo che siano fatti di chi si iscrive e di chi ha voglia di bere. Non è una novità assoluta, in America ce ne sono diverse e mi pare anche una a Lucca. E’ una libera scelta, consiglio solo a chi berrà tre birre di portarsi l’autista per tornare a casa».

E i medici? «La birra è comunque alcolica e vasodilatatore - dice il dottor Vincenzo Guiducci, cardiologo all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio e responsabile sanitario della Pallacanestro Reggiana -, non proprio il massimo per chi è sotto sforzo. Dunque grandissima attenzione in ogni frangente». «Non sarà certo utile allo sportivo - concorda il nutrizionista William Giglioli - per le alterazioni che la birra può causare al fegato sotto sforzo».