Crisi Ucraina, la Russia mette l’embargo al Grana Padano. "Un danno gravissimo"

Lo dice Stefano Berni, dg del consorzio: "Siamo riusciti ad arrivare a esportare, nel 2013, 34mila forme"

Il Grana Padano

Il Grana Padano

Reggio Emilia, 8 agosto 2014 - "Un danno gravissimo. Negli ultimi dieci anni in Russia abbiamo investito oltre 2 milioni di euro per la promozione e, partendo da zero, siamo riusciti ad arrivare a esportare, nel 2013, 34 mila forme. In Russia non c’è ancora una cultura radicata sul consumo di Grana Padano e ora si rischia di vedere vanificato tutto il nostro lavoro".

Lo dice Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, il formaggio Dop piu' consumato del mondo, con 4 milioni e 500 mila forme all'anno, commentando le notizie secondo cui la Russia avrebbe gia' iniziato l'embargo verso i prodotti agrialimentari italiani.

"In Russia - ricorda Stefano Berni - nel 2013 abbiamo avuto un incremento dell'export del 23% e nei primi quattro mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, stavamo facendo registrare un +14%". "Tutto cio' - conclude il direttore del Consorzio Grana Padano - senza dimenticare il danno arrecato ai nostri progetti, come quello comunitario triennale, riguardante anche la Russia, o iniziative specifiche, come, ad esempio, quella che prevedeva 10 mila assaggi di Grana Padano per un pubblico selezionato nella prima classe dei treni ad alta velocità sulla tratta da Mosca a San Pietroburgo".