Atterraggio nella tempesta a Dusseldorf. "Il pilota ci ha dato una seconda vita" / VIDEO

il racconto di Tiziana Mora, che era a bordo dell’aereo partito da Bologna

Luzzara (Reggio Emilia), 21 gennaio 2018 - «C’ero anch’io su quell’aereo. Tutto è bene ciò che finisce bene». Il messaggio di rassicurazione è arrivato alcune ore dopo il burrascoso atterraggio allo scalo tedesco di Dusseldorf, avvenuto giovedì nel mezzo di una tempesta di vento.

Le immagini video di quell’aereo a elica, partito poco prima da Bologna, che sfida le raffiche di vento a 112 km/h hanno fatto il giro del mondo in poche ore. Tra i 70 passeggeri anche Tiziana Mora, 43 anni, impegnata nel settore marketing di una importante società di imbarcazioni. Si stava recando a Dusseldorf per partecipare al Salone nautico internazionale.

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Tiziana Mora ha vissuto a Guastalla e ora risiede a Luzzara. «All’inizio, quando l’aereo si stava abbassando – racconta al Carlino – abbiamo avvertito gli effetti della turbolenza, ma non abbiamo realizzato subito che il vento fosse così forte. Eravamo tranquilli, perché sembrava una turbolenza un po’ più forte del normale, ma niente di preoccupante. La paura è iniziata mano a mano che l’aereo di avvicinava al suolo. Più scendevamo di quota e più il velivolo veniva sballottato dal vento. Sembrava di essere sulle montagne russe. Ci guardavamo tra i vari passeggeri, cercando di capire cosa stesse succedendo e quanto fossimo in pericolo».

Anche i tg nazionali italiani hanno dato la notizia dell’atterraggio condizionato dal forte vento. In condizioni proibitive, il pilota è sceso sulla pista regalando una «seconda vita» ai passeggeri. «Una volta fermi abbiamo applaudito il pilota per ben due volte. Lui – racconta Tiziana – ha dato il solito annuncio di benvenuto a Düsseldorf, ma senza aggiungere altro. Dalla voce sembrava molto sollevato pure lui».

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Poi, con i piedi ben saldi a terra, la 43enne reggiana ha contattato i familiari: «Li ho chiamati non tanto per tranquillizzare loro, visto che non potevano sapere del problema che avevo avuto, quanto invece per avere io qualche parola di conforto dopo quella grande paura…».