Brescello, agli alluvionati i beni sequestrati a Grande Aracri

Subito il trasferimento di arredi destinati alle famiglie di Lentigione

Il trasferimento dei beni sequestrati

Il trasferimento dei beni sequestrati

Brescello (Reggio Emilia), 19 dicembre 2017 – Oggi a Brescello il commercialista dottor Alberto Peroni, amministratore giudiziario del beni confiscati a Francesco Grande Aracri, condannato per reati di stampo mafioso, ha proceduto, su incarico dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati di Roma, a consegnare alcuni arredi confiscati nell’ambito della misura di prevenzione eseguita a carico dello stesso Grande Aracri.

I commissari del Comune di Brescello, che hanno ricevuto i beni, li hanno destinati alle attività legate al supporto delle popolazioni di Lentigione, colpite dalla recente esondazione dell’Enza.

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La consegna è avvenuta in tempi rapidissimi in accordo con la Magistratura e i carabinieri del comando provinciale di Reggio, attivati per l’eventuale supporto. Tale confisca deriva dal provvedimento disposto nel novembre 2013 dal Tribunale di Reggio e confermata recentemente dalla Corte di Cassazione.

I beni consegnati al Comune di Brescello appartenevano, in particolare, alla società Euro Grande Costruzioni S.r.l. anch’essa oggetto di confisca definitiva. Il sequestro di cui fanno parte i beni in questione venne eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo il 3 dicembre 2013. Un’attività eseguita nell’ambito di una vasta operazione antimafia concernente l'esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo anticipato di beni per alcuni milioni di euro, emesso nei confronti del 61enne Grande Aracri, residente a Brescello, elemento apicale dell'articolazione 'ndranghetista riconducibile alla cosca Grande Aracri di Cutro, capeggiata dal fratello Nicolino.

Un sequestro patrimoniale che era stato richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna che condivise la richiesta dei carabinieri reggiani avanzata a seguito di una complessa indagine patrimoniale eseguita nei confronti del pregiudicato, gravato peraltro da sentenza definitiva passata in giudicato per associazione di stampo mafioso. Oggi gli ulteriori sviluppi, con la consegna di parte dei beni a favore della macchina dei soccorsi messa in piedi per l’emergenza alluvione di Lentigione.