Reggio Emilia, palpeggiata da un paziente al centro di igiene mentale

La donna è stata aggredita: "Ennesimo episodio, servono più tutele". La Filcams: "Rischi continui"

Il Centro di Igiene Mentale dove è stata assalita un’addetta alle pulizie

Il Centro di Igiene Mentale dove è stata assalita un’addetta alle pulizie

Reggio Emilia, 21 ottobre 2017 - Lasciate sole a pulire reparti anche molto delicati, con tempi sempre meno flessibili, controlli sempre più stringenti e a rischio della propria incolumità. Questa la situazione denunciata da Filcams Cgil su quanto stanno vivendo, ormai da tempo, le lavoratrici Coopservice che svolgono servizio di pulizie nelle strutture ospedaliere reggiane.

A fare esplodere la situazione, già incandescente, l’aggressione ad una donna di oltre 50 anni occupata nelle pulizie degli ambienti del reparto Cim, il Centro di igiene mentale afferente al Santa Maria Nuova e fisicamente all’interno di un caseggiato di fronte all’arcispedale.

L’aggressione è avvenuta lunedì scorso: la signora ha iniziato come di consueto il suo turno di lavoro molto presto, alle 6 e mentre era intenta alle pulizie degli ambienti un ricoverato le si è avvicinato e ha iniziato ad abbracciarla con sempre maggiore vigore, poi l’ha palpata e alla fine l’ha presa in braccio con intenzioni certo non benevole.

Il tutto è avvenuto a più riprese e senza che nessuno potesse intervenire. D’altra parte i reparti ospedalieri si animano con la distribuzione delle colazioni verso le 7.30, quindi la donna da sola e molto spaventata ha iniziato a urlare e a quel punto l’uomo l’ha lasciata andare e si è così evitato il peggio. Ora la signora, che si è sottoposta a una visita al pronto soccorso, è a casa sotto infortunio con una prognosi di una settimana.

Non sono le ferite fisiche in questo caso a creare preoccupazione ma lo stato psicologico. E non è il primo episodio: un anno fa un’altra inserviente prese un pugno che le fratturò un dente.

«Il personale addetto alle pulizie non è l’ultima ruota del carro- spiega Sabrina Giovanelli, funzionario della Filcams- ma è una parte vitale dell’attività ospedaliera perché ha in carico la cura e l’igiene particolarmente approfondita degli ambienti. Da mesi – prosegue – denunciamo una situazione intollerabile: oltre alla mancanza di sicurezza con donne mandate sole in reparti delicati e pericolosi come il Cim, si sono intensificati i controlli sul lavoro con una pressione sui lavoratori insostenibile e a questo si aggiungono i carichi di lavoro sempre più pesanti».

Coopservice ha un appalto diretto con Usl su tutte le strutture sanitarie della provincia, sono circa 350 i lavoratori sul territorio e circa 170 quelli in turno al S.Maria Nuova. Il 90% di loro sono donne.

«Auguriamo alla lavoratrice una pronta guarigione – conclude Giovanelli – ma chiediamo risposte immediate sul piano dell’organizzazione della sicurezza e vigilanza in alcune fasce di reparti individuate come ‘pericolose’».