Bibbiano, cosa è successo. Nomi e accuse dell'indagine sugli affidi

Sono 29 le persone iscritte nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta 'Angeli e Demoni': il punto

Scarpette bianche deposte davanti al municipio di Bibbiano (Foto Ansa)

Scarpette bianche deposte davanti al municipio di Bibbiano (Foto Ansa)

Bibbiano (Reggio Emilia), 11 settembre 2019 - Sono finora ventinove gli iscritti nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta 'Angeli e demoni', condotta dai carabinieri di Reggio con il coordinamento del pm Valentina Salvi, i cui accertamenti stanno tuttora proseguendo. Al centro dell'indagine sono finite le complesse vicende relative ai bambini - dieci in tutto quelli confluiti nel fascicolo originario - che sarebbero stati strappati alle loro famiglie naturali ricorrendo a escamotage illeciti messi in atto da operatori dei servizi sociali di Bibbiano. Secondo gli inquirenti, questi ultimi avrebbero steso relazioni in cui erano evidenziati particolari falsi per mettere in cattiva luce i genitori naturali - ad esempio abusi da loro subiti, case in pessimo stato, scarse attenzioni verso i figli - e poter così disporre l'affidamento coatto dei minori ad altre famiglie. Dietro c'era un business: i piccoli venivano sottoposti a sedute di psicoterapia nella sede della 'Cura', struttura pubblica di Bibbiano, praticate da operatori del centro privato torinese 'Hansel e Gretel', che avrebbero percepito un compenso orario doppio rispetto a quello medio di analoghi professionisti.

Leggi anche Show in Senato su Bibbiano - Affidi Bibbiano, con Foti boom di spese legali Altri approfondimenti sono in corso sulle vicende di possibili affidi illeciti segnalati da altre famiglie, che si sono rivolte ai legali e alla Procura per denunciare di aver vissuto situazioni simili a quelle oggetto del filone di inchiesta principale. Per alcuni indagati, inoltre, potrebbe profilarsi prossimamente la richiesta di giudizio immediato.

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Sei le persone che, il 27 giugno, sono finite ai domiciliari. Tra loro c'è il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti (per abuso d'ufficio e falso ideologico, ipotesi di reato legate alle procedure amministrative per l'appalto della psicoterapia). Il 20 settembre, su decisione del tribunale della Libertà, il primo cittadino, sospeso dal suo incarico pubblico dalla Prefettura e autosospeso dal Pd, ha lasciato i domiciliari: per lui solo obbligo di dimora. Resta ai domiciliari, invece, Federica Anghinolfi, la responsabile dei servizi sociali della Val d'Enza, considerata una figura-chiave nei presunti illeciti, chiamata a rispondere di molteplici accuse (tra cui falsità ideologica, frode processuale, violenza privata, peculato, depistaggio e lesione personale aggravata per i casi di alcuni bambini sottratti). Ai domiciliari anche Nadia Bolognini, psicoterapeuta di Torino e moglie di Claudio Foti - quest'ultimo alla guida di 'Hansel e Gretel' -, per il quale il Riesame ha di recente riformulato la misura in obbligo di dimora a Pinerolo; e l'assistente sociale Francesco Monopoli. Marietta Veltri, coordinatrice dei servizi sociali Val d'Enza, è tornata libera in concomitanza con il pensionamento.

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La sospensione per sei mesi dall'attività lavorativa riguarda nove indagati (oltre ad Anghinolfi e Monopoli) tra assistenti sociali, educatori e personale amministrativo: tra questi Cinzia Magnarelli è intanto tornata al lavoro (in un altro settore dell'Ausl dove lei aveva chiesto e ottenuto il trasferimento prima dell'inchiesta) dopo aver ammesso di aver falsificato alcuni report su pressione dei superiori. Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni hanno il divieto di avvicinamento alla minore che avevano avuto in affidamento e che avrebbe subito maltrattamenti. Tra gli indagati a piede libero ci sono l'avvocato Marco Scarpati (per l'incarico da 20mila euro per seguire legalmente i casi dei bambini, ipotesi di concorso estraneo in abuso d'ufficio - aggiornamento: archiviate le accuse) e il direttore provinciale dell'Ausl, Fausto Nicolini (concorso in abuso d'ufficio). Oltre agli ex sindaci di Cavriago Paolo Burani e di Montecchio Paolo Colli, entrambi ex presidenti dell'Unione Val d'Enza, indagati per falso ideologico.