Blue Whale, in allerta una rete di istituzioni

Salvata una ragazzina che aveva già segnato la data del suicidio sul diario scolastico

Pedopornografia  e odio razziale: 8 minorenni indagati a Pisa

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Reggio Emilia, 25 maggio 2017 - «Abbiamo attivato una rete fra Comune, scuola, servizi sociali e carabinieri. Ci siamo mobilitati per comprendere la situazione, ma soprattutto per tenere alta l’attenzione. Il tema non va per nulla sottovalutato».

Queste le parole di un rappresentante delle istituzioni, che si sono subito mobilitate, una volta ricevuta la segnalazione, per definire nei dettagli quando realmente accaduto alla ragazzina incappata nella rete della ‘balena blu, quel gioco perverso e terrificante che induce coloro che lo percorrono a eseguire gesti insani, a procurarsi delle lesioni e addirittura a compiere atti estremi. Non è ancora chiaro se la ragazzina fosse consapevole o meno della situazione. Aveva la chiara percezione di quanto stava facendo o si era creata un mondo virtuale con l’intendo di distinguersi? A quell’età il confine fra la realtà e la fantasia è molto sottile. L’emulazione e il bisogno di apparire possono giocare brutti scherzi. Certo è che, al di là dell’episodio specifico che dovrà essere analizzato dagli esperti, la comunità è intervenuta immediatamente intensificando la rete. Obiettivo: vigilare sui comportamenti dei ragazzi per cogliere l’eventuale presenza dei segnali premonitori.

L’attenzione è su quel gioco perverso che sta attirando la curiosità di molti adolescenti: balena blu. Una pericolosissima ‘moda’ nata in Russia e che sta approdando, con inquietanti risvolti, anche in Italia. Una trappola nella quale sarebbe incautamente incappata anche la ragazzina reggiana. I fatti sono avvenuti in una scuola media di un comune del comprensorio ceramico.

Alcune compagne di classe si accorgono che c’è qualcosa di strano in una loro amichetta e scoprono, sul suo diario, una data. Non un data qualunque, ma quella del suicidio. Comprensibile la preoccupazione per l’amica del cuore. Cosa fare? Una domanda alla quale le compagne hanno saputo dare un’immediata risposta. Senza perdere tempo hanno riferito la cosa ai professori, prontamente intervenuti a segnalare, come prima cosa, i genitori della ragazzina.

Il fatto che lei abbia scritto sul diario la data del suicidio potrebbe fare supporre che si tratti di una emulazione e non di un pensiero consapevole: perché chi entra nel gioco perverso è chiamato anche a mantenere stretto il suo segreto. Segreto che, in questa situazione, è stato però intercettato dalle amichette che sono venute a conoscenza del fatto che la loro compagna aveva scritto la data del suicidio. Preoccupate per la loro amica, le ragazzine hanno avvisato della cosa gli insegnanti di classe. «Complimenti - ha commentato Gessica su Facebook – alle compagne! Se ne trovano poche così!». «Brave – ha aggiunto Cristiana sul social network – complimenti sinceri». C’è chi, sui social, si interroga invece sul ruolo della stampa. Qualcuno è convinto che queste informazioni possono creare inutile allarmismo mentre altre persone sottolineano che «è giusto parlarne, informare i genitori, e sopratutto rendere ridicolo chiunque approcci questa sorta di gioco criminale».