Reggio Emilia, bus strapieno di studenti fermo per 40 minuti: interviene la polizia

Paura a Villa Cella dopo l’uscita da scuola

Un autobus di Seta in circonvallazione

Un autobus di Seta in circonvallazione

Reggio Emilia, 19 settembre 2017 - Il bus è troppo pieno ed è costretto a sospendere il servizio. È quanto accaduto ieri, negli orari di uscita da scuola, poco dopo le 13. Erano circa le 13,35 quando il bus è arrivato nella frazione di Villa Cella, sulla via Emilia in direzione Parma, l’autista che conduceva il mezzo di Seta che stava percorrendo la linea 2 (Reggio-Sant’Ilario) – tra l’altro con 40 minuti di ritardo – ha arrestato la corsa e ha sospeso il servizio.

Motivo? Il sovraffollamento. Infatti l’autobus era troppo carico di persone. «Non vedevo neppure quanto succedeva dietro tramite lo specchietto – ha spiegato la autista –. Le porte non si chiudevano e così ho deciso di non ripartire. Per legge non posso trasportare più del numero previsto di passeggeri. C’era decisamente troppa gente, anche i due mezzi che mi seguivano erano sovraccarichi».

Il bus è rimasto fermo 40 minuti alla fermata di via Emilia all’Angelo. Per qualche centinaio di metri, una volta ripartito, è stato infine scortato dalla pattuglia di polizia uscita per riportare la situazione alla normalità. L’intervento delle forze dell’ordine è stato richiesto perché ci sono stati anche momenti di tensione e preoccupazione. Specie per i minorenni, ovvero gli studenti delle scuole medie. Sono stati avvertiti i genitori e chi ha potuto è andato immediatamente a prenderli.

«C’erano bimbi in panico e che piangevano – dicono le mamme –. Hanno appena cominciato le scuole medie e si sono trovati in una situazione più grande di loro. L’autista ha fatto bene a non ripartire. Chiediamo più mezzi, non è possibile questa situazione. Seta faccia qualcosa. Sfidiamo chiunque a raccogliere la telefonata improvvisa di un figlio che ha paura e si trova in difficoltà».

Va detto che la ‘colpa’ per quanto avvenuto ora non può essere imputata direttamente all’azienda di trasporto visto che le scuole stesse sono tenute a fornire dati sugli studenti (operazione che molti istituti non hanno ancora ultimato) perché siano ‘calibrate’ le varie linee, ma la paura e la rabbia sono state reali e tutti si augurano che scene del genere non accadano più.