Campagnola, muore a 16 anni. Inutili i soccorsi della nonna

Federico Malavasi era un volontario della Croce Rossa. Il dolore del padre. "Buono e generoso, sarà sepolto con la sua amata divisa"

Federico Malavasi aveva 16 anni

Federico Malavasi aveva 16 anni

Campagnola (Reggio Emilia), 30 novembre 2017 - E' in lutto la comunità di Campagnola. Un ragazzino di 16 anni è stato trovato senza vita nella sua abitazione, sulla strada per Fabbrico. È stata la nonna paterna, Nella, a prestare il primo soccorso in attesa dell’arrivo dell’ambulanza e dell’automedica. Ma per Federico Malavasi, studente al terzo anno del corso socio assistenziale al Carrara di Guastalla, non c’era più nulla da fare.

Il corpo è stato trasferito dall’agenzia Bonini alla camera mortuaria dell’ospedale guastallese. Già annunciato il nulla osta per i funerali: l’addio a Federico, salvo intoppi burocratici, è previsto per domani alle 14,30 nella chiesa di Campagnola, per poi proseguire a piedi per il locale cimitero. Sempre in chiesa, stasera alle 19,30, è prevista la recita del rosario.

Comprensibilmente distrutti dal dolore i familiari per questo lutto improvviso. «Era un ragazzino buono e generoso. Voleva diventare assistente socio sanitario o infermiere. Già da giovanissimo – ricorda il padre Stefano, operaio in un’azienda di Novellara e attivissimo nel volontariato di Protezione civile – Federico aveva frequentato la Croce rossa. Da poco si era trasferito dalla sede di Novellara a quella di Correggio, svolgendo attività nel gruppo dei giovani. E per il suo ultimo viaggio Federico indosserà l’amata divisa della Croce rossa».

Lascia anche la madre Paola e la sorella Valentina, di recente diventata mamma di una bellissima bambina. Federico era felicissimo di essere diventato zio. Il giovane studente era davvero appassionato di soccorso e di altruismo: «Non vedo l’ora di avere 18 anni per poter effettuare i servizi di emergenza sulle ambulanze», diceva. Col padre era pure impegnato nell’addestramento cani per ricerca persone.

Federico aveva superato una disavventura tre anni fa: a fine ottobre 2014 rimase gravemente ferito in un incidente a Campagnola, mentre si recava a comprare una candela da accendere in chiesa in memoria di un ragazzino, che era morto in quei giorni sempre a causa di un incidente stradale. Restò in coma per alcuni giorni, al Santa Maria Nuova di Reggio, sempre assistito dai familiari, per poi iniziare a manifestare evidenti segni di miglioramento.

E in questi giorni è in corso l’installazione di un semaforo per il passaggio pedonale in sicurezza proprio sull’incrocio teatro di quell’incidente di poco più di tre anni fa. Ieri sera anche il sindaco Alessandro Santachiara, appena saputo della terribile notizia, ha fatto visita ai familiari in lutto, esprimendo il cordoglio di tutta la comunità locale.