Reggio Emilia, cagnolina sbranata da un lupo a Scandiano

Il proprietario non si dà pace: “Era una di famiglia. Voglio risposte da chi ha deciso di diffondere i lupi nelle nostre zone“

La bassottina sbranata da un lupo a Scandiano

La bassottina sbranata da un lupo a Scandiano

Scandiano (Reggio Emilia), 17 gennaio 2017 - Una splendida cagnolina sbranata da un lupo. E’ accaduto la notte scorsa a Roteglia, in via Dietro il Rio.

«Erano le due di notte - spiega Franco Casini - quando la mia bassottina, che era in casa, ha cominciato ad agitarsi e a segnalare che voleva uscire. Le ho aperto la porta e poco dopo ho sentito abbaiare l’altro cane, il maremmano. Poi non ho sentito più nulla. Ho avuto un presentimento e mi sono precipitato all’esterno».

Ed è così che Casini ha fatto la macabra scoperta. La sua piccola cagnolina era a terra priva di vita, sventrata, in una pozza di sangue.

Nessun dubbio, purtroppo, sulle cause. «Pochi giorni fa - prosegue Casini (persona molto conosciuta in paese anche per l’attività che svolge come operaio del Comune) - avevamo notato, qui vicino a casa, un capriolo dilaniato. Ho poi saputo che da alcuni giorni si aggira da queste parti un lupo maschio solitario».

Avvertite le guardie provinciali di quanto accaduto, Casini è stato indirizzato al servizio di veterinario dell’Asl di Scandiano. «Ho subito telefonato alle guardie provinciali - racconta Casini - con la speranza che intervenissero a controllare la situazione. Mi hanno semplicemente detto che dovevo attenermi alla procedura, ossia che dovevo portare la cagnolina dai veterinari per fare analizzare le ferite».

Casini, comprensibilmente addolorato per la sua cagnolina, non si da dà pace. «Eravamo tutti molto affezionati a lei; la bassottina era una della famiglia. Non ci mollo. Voglio andarci fino in fondo. Denuncerò la cosa anche ai carabinieri. Chiamerò anche i responsabili del parco del Gigante. Non se ne può più di questi lupi».

E’ determinato ad andare fino in fondo alla questione. «Voglio delle risposte precise da parte di chi ha deciso di diffondere i lupi nelle nostre zone. Vorrei sapere cosa fanno a tale riguardo le guardie provinciali».

Anche il maremmano è rimasto molto scosso dall’incontro con il lupo. «Non è più lui. E’ un altro cane. Ora è tutto timoroso e non vuole più venire in casa. E’ sempre agitato. Un qualsiasi pur piccolo rumore lo spaventa».

di ANTONIO CLASER