Castelnovo Monti, vetrine a lutto per la chiusura del punto nascite del Sant'Anna

La protesta di ‘Salviamo le Cicogne’ negli esercizi commerciali

Ospedale Sant'Anna, Castelnovo Monti

Ospedale Sant'Anna, Castelnovo Monti

Castelnovo (Reggio Emilia), 7 ottobre 2017 - Vetrine a lutto, oggi, in Appennino. E striscioni con lo slogan «Ci avete vestiti a lutto, ma siamo più vivi che mai!» e l’hashtag «#iostoconlecicogne». In segno di protesta per la decisione di chiusura del punto nascite del Sant’Anna di Castelnovo ne' Monti, il comitato «Salviamo Le Cicogne» sferra il primo contrattacco, con l’invito, rivolto a tutti gli esercizi commerciali della montagna, a listarsi a lutto e oscurare le vetrine per la giornata odierna. «La forza produttiva dell’Appennino dice no alla chiusura del punto nascite montano. #iostoconlecicogne e tu? Non molliamo! Vetrine oscurate!», è il post diffuso ieri su Whatsapp e Facebook (alle 17 contava già 225 condivisioni e 266 ‘mi piace’). L’idea è venuta a Simona Faedda (negozio «Nero S»), e Nadia Vassallo (portavoce «Cicogne» e negozio «Rosazzurro»).

«Abbiamo chiesto la disponibilità dei commercianti in varie chat – afferma Nadia –, tutti hanno aderito subito, anche in altri Comuni. Abbiamo fatto stampare striscioni con l’hashtag e chiesto che le vetrine fossero oscurate, lasciando liberi i commercianti di scegliere se con fogli neri o facendo indossare abiti neri ai manichini. Visto il breve preavviso, per chi non riusciva a reperire il materiale, ci siamo offerte di fornirglielo, autofinanziandoci».

Il tempo di rielaborare l’improvvisa notizia e le «Cicogne» si sono messe all’opera, in attesa di incontrarsi con il gruppo «Insieme per il Sant’Anna» e pensare all’organizzazione della marcia verso la città. «Ieri ha perso la politica – sottolinea la Vassallo –, quella che dovrebbe tutelare i cittadini. Ha perso due volte, perché questi servizi sono rivolti a donne e bambini. Dov’è finito il diritto di cura sancito dalla Costituzione? Dove le pari opportunità?».

Intanto sui social network piovono le critiche per il ‘no’ alla deroga. «Si apre una galleria per risparmiare 1 minuto e si chiude un punto nascita per risparmiare diritti», posta Agnese Lazzari (Cicogne) e poi «#VotiamoliVia» e la foto delle date della sospensione estiva con «Tranquilli… c’è scritto che riapre». Tanti ringraziano le «Cicogne» per l’impegno profuso, come Pierpaolo Prandi: «Mi auguro che la gente, oramai abituata a farsi scivolare addosso tutto, non dimentichi». O Gianni Marconi, che scrive: «Grazie per aver lottato per la dignità dei montanari e la sicurezza di donne e bambini, ma anche per un mondo più rispettoso. Non potete mollare, dovete fare lo sforzo più grande: separare l’ipocrisia dalla verità. Dovete rivolgervi a chi si è dichiarato con voi e rappresenta lo stesso partito al governo di Regione e Stato, chiedendogli di dimettersi».