Castelnovo Monti, la street art protagonista alla notte rosa

Due writers, una parete e il paese cambia volto

Mister Dada e Tackle Zero

Mister Dada e Tackle Zero

Castelnovo Monti (Reggio Emilia), 13 agosto 2017 – Con un tocco di street art anche una semplice parete può trasformarsi in una vera e propria opera d’arte e conquistare gli sguardi di tutti i passanti. È accaduto a Castelnovo Monti, con l’edizione 2017 della “Notte Rosa”. Due writers, un’idea, un messaggio, un carico di bombolette spray, una parete da 15x10 di un edificio che ospita lo storico negozio di giocattoli Leurini, in via Roma, una settimana di lavoro ininterrotto, dall’1 al 7 agosto, unico vincolo il tema del gioco. Ed ecco il risultato: un gigantesco murale.

A realizzarlo due professionisti reggiani, noti oltre i confini provinciali: Daniele Castagnetti aka ‘Mister Dada’, 37 anni, di Vedriano (Canossa), dell’associazione artistica ‘Whats’, e Davide Nicoli aka ‘Tackle Zero’, 34, di Felina. S’intitola “A baby is not a game”. “Abbiamo costruito una macchina tipica del luna park – spiega Daniele –, una di quelle dove si cerca di prendere gli oggetti con il ragno. Al centro abbiamo inserito una bimba reale circondata da tanti giochi, copie in plastica della vita reale: il peluche, la bottiglia di whisky, i lingotti d’oro, il teschio, i soldati. Poi due mani, una maschile e una femminile, i genitori, che manovrano il gioco”.

Un disegno che veicola un messaggio socio-educativo. “La bimba non è un gioco – precisa Daniele –, i giochi sono importanti, ma i bimbi lo sono di più. Anche le fessure dove s’inseriscono le monete hanno un significato: famiglia, moda, mantenimento e vizietto. Ci sono tanti pericoli nella vita, l’infanzia non va presa come un gioco”.

Attrazione principale di una “Notte rosa” gremita di gente, quella di sabato 5 agosto, i due writers hanno proseguito a dipingere fino alle 3 di notte, lasciando tutti affascinati. Il loro prossimo obiettivo, in montagna, le tre pareti del grattacielo di via Roma, nell’isolato Maestà. “Per quest’anno non è stato possibile – rivela Daniele –. Ci starebbe bene qualcosa che richiamasse il territorio. È sbagliatissimo fare un disegno senza considerare il contesto e chi ci vive. L’estetica è importante, è la chiave che attira l’occhio, ma non deve essere fine a se stessa, deve trasmettere un messaggio”.