Gli studenti in Turingia, sulle orme dei compaesani deportati

Sessanta ragazzi di Castelnovo Monti a Kahla, la cittadina tedesca dove nascevano i caccia Messerschmitt Qui morirono di stenti sette uomini della montagna reggiana

L’edificio esterno della fabbrica: gli aerei venivano costruiti in tunnel sotterranei

L’edificio esterno della fabbrica: gli aerei venivano costruiti in tunnel sotterranei

Reggio Emilia, 3 dicembre 2015 – E’ arrivata questa mattina nella cittadina di Kahla, nella regione tedesca della Turingia, la delegazione di studenti di Castelnovo Monti che sta ripercorrendo le orme dei compaesani che qui furono deportati e costretti a lavorare nelle officine in cui si costruivano i Messerschmitt 262, i temibili caccia del regime nazista.

La delegazione castelnovese è composta da quattro classi, circa 60 studenti, delle classi terze medie del locale Istituto comprensivo, accompagnati dagli insegnanti ed anche da una delegazione del Comune composta dall’assessore Sara Manfredini, dalla consigliera Silvia Viappiani, da Chiara Torlai e Novella Notari.

Il gruppo ha incontrato il sindaco di Kahla Claudia Nissan-Roth, e Markus Gleichmann dell’associazione Walpersberg, che cura il memoriale sulla collina sotto la quale, nei tunnel dove si costruivano gli aerei, morirono prigionieri deportati da tutta Europa, e dove ogni anno si svolgono le commemorazioni ufficiali alle quali più volte hanno partecipato anche gruppi da Castelnovo per rendere omaggio alla lapide che ne ricorda i caduti.

Il viaggio di istruzione prevede poi anche visite a Jena, a Buchenwald e a Wattens.

E’ davvero lunga ed importante ormai la storia dei rapporti tra Castelnovo e Kahla: nel 1995 giunse dal Ministero della Difesa Commissariato generale onoranze caduti in guerra, agli eredi della famiglia castelnovese Toschi una circolare che rendeva noto di aver appurato che nel Cimitero di Kahla risultava sepolto Francesco Toschi, i cui resti giacevano in una fossa comune.

Da qui nacquero i primi viaggi nella località della Turingia, a cui poi si interessarono anche le autorità comunali che decisero di erigere una lapide con i nomi di tutti i deceduti castelnovesi a Kahla (furono sette: Inello Bezzi, Anselmo e Renato Guidi, Pierino Ruffini, Attilio Coli, Ermete Zuccolini e Francesco Toschi).