Rivoluzione d'ottobre, Cavriago si tinge di rosso per Lenin

Anche il paese festeggia il centenario: garofani, mostre e menù a tema. Attorno al busto gente da tutta Europa

Il busto di Lenin a Cavriago

Il busto di Lenin a Cavriago

Cavriago (Reggio Emilia), 6 novembre 2017 - Strappa i selfie di chi visita il paese, qualche sorriso, ma anche le riflessioni su ciò che è stato dei valori del comunismo nella nostra società. Issato dal 1970 nell’omonima piazza di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, unico caso in Europa, il busto in bronzo di Lenin è diventato qualcosa di più di un monumento: per alcuni è il simbolo degli ideali puri del pensiero ‘rosso’, diventati nella storia incolori o sbiaditi.

Così, mentre il presidente russo Vladimir Putin, secondo il Financial Time, non parteciperà alle celebrazioni per il centenario della Rivoluzione d’ottobre, e i suoi oppositori chiedono di trasferire dal mausoleo nella piazza Rossa alla terra i resti di colui che la guidò, ‘dissacrandolo’, a Cavriago si festeggia l’anniversario in pompa magna. L’evento ‘Lenin e luce e rivoluzione’ - organizzato per domani sera da un gruppo di cittadini - prevede alle 19 il ritrovo in piazza Lenin: ai piedi del busto, dove non mancano mai i garofani rossi, saranno deposti fiori.

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Seguirà il concerto della banda di quartiere fino alla piazza centrale di Cavriago dove alle 20, nell’ex municipio, sarà inaugurata una mostra sulla Rivoluzione d’ottobre con opere di Vauro, Giuseppe Camuncoli, Giuseppe Palumbo, collettivo Fx, Mirco Incerti, Daniele Lugli, Mila Montanari, Luca Prandini, Daniele Castagnetti e Greta Cat. Alle 21 nella sala del consiglio comunale, a cura dell’associazione Carmen Zanti, il politologo Gianfranco Pasquino terrà la conferenza ‘La storia fatta con i se e con i ma’. Il ristorante Cantina Garibaldi ha preparato una cena ad hoc, tra cui spicca il lambrusco bio ‘Rosso 17’, con un’etichetta dedicata a Lenin del fumettista Camuncoli, disegnatore dell’Uomo ragno. 

«Abbiamo il tutto esaurito», racconta la titolare Daniela Biavati: «Arriveranno da Puglia, Toscana, Piemonte, Veneto, più cinque ciclisti che faranno 131 chilometri da Bergamo e anche un gruppo di Lione». A Cavriago, eccoli persino dalle antiche terre dello zar: «Ci saranno una persona di San Pietroburgo - si annuncia su Facebook - e la tv di Stato russa».

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Non manca qualche polemica a sfondo dell’evento, che annovera tra gli organizzatori alcuni sostenitori di Rifondazione comunista: «Il 7 novembre - scrivono - a Cavriago si accenderà una luce per mostrare quei fatti che nessuno vuole ricordare». Il Comune farà un’iniziativa a parte: il 25 novembre lo studioso Marcello Flores presenterà nel centro culturale ‘Multiplo’ il suo libro ‘La forza del mito’, nel quale l’esperimento socialista viene presentato come un fallimento che nasce anche dalla vittoria del bolscevismo. 

Il sindaco Paolo Burani, esponente del Pd simpatizzante di Matteo Renzi, il primo cattolico a guidare Cavriago, è stato eletto nel 2014 con il 53,89%. In consiglio all’opposizione c’è Liusca Boni, ex esponente della Fiom: aveva raccolto il 16,28%, mentre il M5s con Luca Toni il 14,83%. Nel paese dove il cinema Novecento, costruito dai cittadini, è retto dal volontariato e il centro Multiplo presta anche le opere d’arte, il sindaco non sminuisce ma neppure esalta il busto: «Se qualcuno vuole usarlo per fare polemica politica, o anche folklore e turismo, è libero di farlo - afferma -. Secondo me va affrontato in chiave storica. Per fortuna il comunismo italiano non è stato quello di Lenin. Ricondurre Cavriago al busto è riduttivo: qui sono nati anche don Giuseppe Dossetti, don Enzo Boni Baldoni, il generale Luigi Reverberi... Non è stata solo una terra di operai e contadini, ma di imprenditori. E c’è stata una via tutta emiliana al socialismo». 

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