Massacrato perché gay, giovane rinviato a giudizio: "Ho reagito per difesa"

Il controverso episodio era avvenuto in via Farini

Il sostituto procuratore Valentina Salvi

Il sostituto procuratore Valentina Salvi

Reggio Emilia, 28 luglio 2017 - Era stato colpito al volto, raggiunto da quattro pugni, dopo essere stato definito «finocchio». Un’aggressione avvenuta il 24 giugno 2013 in centro a Reggio, in via Farini, direzione corso Garibaldi. «Sono stato massacrato perché sono gay», aveva raccontato la parte lesa, dopo aver presentato denuncia nei confronti del trentenne E.B., di Reggio, che lo aveva colpito al volto, tanto da farlo finire in ospedale con traumi piuttosto seri.

Ora, dopo una lunga fase preliminare, il presunto aggressore è stato rinviato a giudizio. Prima udienza fissata a novembre, in tribunale a Reggio. L’aggredito si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Claudio Vincetti. L’imputato è invece difeso dall’avvocato Giancarlo Pasquale. «Stavo camminando all’inizio di via Farini, un giovane veniva nella direzione opposta, verso corso Garibaldi. Quando i nostri sguardi si sono incrociati mi ha squadrato con scherno, un sorrisino e ‘Ciao finocchio’. Poi ha proseguito per la sua strada», racconta la parte lesa. E quando si è avvicinato per chiedere spiegazioni, è nata la lite violenta. La parte civile sostiene che l’aggressore, senza parlare, sia sceso dalla moto per poi sferrargli quattro pugni al volto: «Il primo è arrivato in mezzo alla fronte. Poi lo zigomo, che mi ha spaccato, facendolo rientrare. Infine uno sul naso e uno in bocca. C’erano tante persone che hanno visto che cosa è successo e hanno chiamato i soccorsi. L’ho fatto anch’io», ha raccontato l’uomo rimasto ferito. Alla prima prognosi di 15 giorni si è aggiunto un altro mese, con cure, terapie e riabilitazione.

Diversa la tesi difensiva: secondo l’imputato, infatti, il trentenne E.B. sarebbe stato aggredito per primo, reagendo successivamente, «esclusivamente per difesa». Un fascicolo è stato aperto subito dopo i fatti dal sostituto procuratore Valentina Salvi e l’aggressore è stato indagato per lesioni gravissime e diffamazione. Nel frattempo sono partite querele e contro-querele che parlano di avance pesanti, di profferte sessuali, di altri referti, di una colluttazione, un’aggressione reciproca. Dunque, una vicenda ancora da chiarire completamente. E a farlo potrà contribuire il processo, il cui inizio è previsto fra alcuni mesi, con la possibilità di mettere in evidenza le tesi difensive e dell’accusa.