Schiacciato da una lastra di marmo, muore a 46 anni

Tragedia in una cava di Carrara, la vittima stava per diventare papà, la moglie è la reggiana Giorgia Albertazzi

Mauro Giannetti, la vittima

Mauro Giannetti, la vittima

Reggio Emilia, 29 novembre 2016 – Il monte se l’è portato via. A breve sarebbe diventato papà: la compagna, Giorgia Albertazzi, reggiana, aspetta un bambino. E qui, nella nostra città, li conoscevano molte persone: stavano insieme da diversi anni e il loro amore era sbocciato e poi si era rafforzato grazie alla comune passione per il calcio, che seguivano insieme.

Ma lui, Mauro Giannetti, 46 anni, cavatore, ora non c’è più: è morto schiacciato da una lastra di due tonnellate. Erano da pochi minuti passate le 13 quando il mondo del marmo si è fermato per il tam tam partito dalla cava 5 di Torano, in provincia di Carrara, la Piastriccioni, l’ultima, quella più alta sul picco che sovrasta il paese a monte.

Ancora una volta un blocco del bianco di calacatta si è tinto di rosso, del sangue di chi da quel marmo doveva trarre lavoro e pane per sé e per la compagna che, incinta di sette mesi, attendeva un ritorno che non ci sarà mai più.

Giannetti, che con il fratello Stefano era titolare della cava in cui lavorava da quando aveva quindici anni, aveva appena tagliato un blocco, lo aveva staccato dal monte. Sapeva che nel marmo c’era un difetto, una frattura. Per questo il fratello Stefano era sulla pala meccanica e attendeva che Mauro finisse le operazioni di disarmo del blocco per poterlo caricare e spostare.

Era già tutto finito quando Mauro ha cercato di liberare il blocco da un pezzo di ferro, al monte chiamato punciotto, rimasto incuneato nella pietra. Una lastra alta un metro e 60, del peso di 2 tonnellate gli è stata fatale: si è staccata senza dare il tempo al cavatore di finire l’operazioni di disarmo e gli è finita addosso travolgendolo. La morte è stata istantanea per schiacciamento.

Immediato lo sgomento dei quattro compagni di lavoro che ogni mattina salivano al monte lungo le imprevie strade di arroccamento con Giannetti. Sul posto i carabinieri, i tecnici dell’Ausl, la direzione provinciale del lavoro, i vigili del fuoco, il soccorso cave. Nessuno ha potuto fare altro che attendere il magistrato per la rimozione della salma e per i sopralluoghi di rito. Sarà aperta un’inchiesta per individuare se ci siano o meno responsabilità.

Intanto ieri sono partiti da Reggio i genitori di Giorgia Albertazzi per raccontarle che il suo bambinio non vedrà mai il suo papà. Mentre gli amici della coppia hanno sfogato il loro dolore su facebook. Nella nostra città molti conoscevano Giannetti: grande appassionato della Carrarese, che seguiva in trasferta anche da noi.

In molti si ricordono di aver visto la coppia, sorridente, nello stadio di casa nostra dove seguivano le partite. A Reggio, da dove lei si era trasferita per vivere con lui, li ricordano come una coppia affiatata, e lui come un grande lavoratore. E in tanti, ieri, hanno espresso il proprio dolore: «Ovunque tu sia ora so che hai portato tanta allegria – hanno scritto –. Lasci un vuoto incolmabile».