Reggio Emilia, lettera anonima di infamie su don Cugini

Il parroco di Regina Pacis ha organizzato la veglia contro l’omofobia

Don Paolo Cugini (foto Artioli)

Don Paolo Cugini (foto Artioli)

Reggio Emilia, 24 maggio 2017 - Una lettera anonima inviata alla Curia e al Papa (almeno stando a quanto c’è scritto) e agli organi di informazione reggiani per infangare don Paolo Cugini, il parroco di Regina Pacis che solo pochi giorni fa aveva organizzato in chiesa una veglia di preghiera a favore delle vittime dell’omofobia e della transfobia. La notizia è stata confermata dallo stesso don Paolo Cugini, che annuncia: «Accuse false, andrò in questura a fare denuncia contro ignoti».

Nella lettera, almeno nella versione che circola con una firma in calce volutamente cancellata con tratti di pennarello, sono contenute accuse di ipotetici comportamenti immorali senza peraltro che sia contenuto alcun riscontro. Una lettera il cui contenuto viene decisamente smentito dal parroco.

Don Cugini collega la missiva alla sua attività contro le vittime dell’omofobia: «Qualcuno, forse della destra cattolica, sta cercando di infangarmi in tutti i modi - dice il sacerdote raggiunto al telefono dall’Ansa - ho già informato via mail i miei parrocchiani di quanto accaduto. Usano la menzogna per infangare qualcuno che non la pensa come loro, è brutto che ci siano questi modi. La gente della parrocchia sa chi sono, in diversi mi hanno già manifestato solidarietà».

Solidarietà al sacerdote è arrivata dal presidente di Arcigay Gioconda Alberto Nicolini: «L’impressione è che in questi giorni il climaa sia gonfiato da gruppi estremisti».