Montecchio, 37 interventi dopo l'incidente

Il calvario di Valeria Zivieri. Già prescritto il reato penale

Valeria Zivieri, 46 anni. Il suo calvario dura dall’agosto del 2009

Valeria Zivieri, 46 anni. Il suo calvario dura dall’agosto del 2009

Montecchio (Reggio Emilia), 22 marzo 2017 - Oltre al danno anche la beffa, questo il sunto della storia che sta vivendo una montecchiese, Valeria Zivieri. Fino ad ora ha subito 37 interventi dopo un gravissimo incidente, un processo civile rimandato continuamente e ora quello penale contro chi ha provocato il suo incidente è andato in prescrizione: e lei, invalida, vive con una piccola pensione e con l’aiuto del padre. «Si mi sento presa in giro – racconta Valeria – sono trascorsi ormai otto anni dall’incidente, un incidente dove praticamente ho subito fratture in tutto il corpo: vertebre, bacino, gambe e polsi. Ho subito 37 interventi, e ad aprile dovrò sottopormi ad un’altra operazione. E’ gia tanto che sono viva, ma mia vita da quel giorno è cambiata drasticamente. Ora a 46 anni non riesco a fare praticamente nulla, e sono costretta a prendere molti farmaci per il dolore che quelle fratture mi hanno lasciato».

Ora si aggiunge anche la prescrizione di uno dei processi in corso, l’altro sono trascorsi quasi otto anni ed ancora non ha avuto una conclusione. «Davvero una beffa – spiega Valeria – il processo penale, non hanno fatto nemmeno una udienza, praticamente non l’hanno nemmeno preso in considerazione. Quello civile ha subito non so quanti rinvii, addirittura hanno cambiato il giudice ed è stato rinviato a settembre, ma non è detto che finisca, infatti mi dicono che potrebbe cambiare ancora il giudice. Io intanto in questi anni sono andata avanti grazie anche all’aiuto di mio padre, perché ovviamente non ho potuto lavorare dopo il mio incidente avvenuto il 17 agosto del 2009. La dinamica del sinistro è stata chiarita dai rilievi della polizia municipale, ma il processo non so quando avrà una conclusione. Io voglio solo quello che mi aspetta, per poter andare avanti e non pesare sulle spalle della mia famiglia, non mi sembra di pretendere troppo». Dopo i danni fisici ci si mette anche la burocrazia a tormentare la vita di una cittadina sfortunata.