Vaccini, sciopero della sete contro l’obbligo

Lo sta facendo l’insegnante Luca Chiesi

Luca Chiesi

Luca Chiesi

Reggio Emilia, 15 maggio 2017 - A dicembre era finito tra i finalisti dell’Italian Teacher Prize, considerato uno dei 50 migliori insegnanti italiani. E ora il reggiano Luca Chiesi, 40 anni, maestro di pianoforte e docente al D’Arzo di Montecchio (nella foto), lancia la sua sfida annunciando pubblicamente su Facebook e sul suo sito internet personale lo sciopero della sete contro il decreto sull’obbligatorietà delle vaccinazioni.

«Lunedì 22 maggio 2017 ho iniziato uno sciopero della sete – che protrarrò se necessario fino all’8 di luglio, giorno di una manifestazione nazionale a Pesaro – contro il decreto del 19 maggio 2017 sulla obbligatorietà delle vaccinazioni. Da semplice cittadino, ma cittadino informato e pensante, chiedo: l’annullamento di tale decreto e che non venga comunque approvata una legge che prescriva l’obbligo di vaccinazioni nè di altri trattamenti sanitari; le dimissioni immediate di tutti quelli che hanno collaborato alla sua ideazione e stesura».

Secondo Chiesi tale decreto «viola vari articoli della Costituzione Italiana, della Costituzione dell’Unione Europea, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, della Convenzione di Oviedo, della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, della Convenzione Internazionale contro la discriminazione nel campo dell’educazione, della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, della Carta Europea dei Diritti del Malato, della Convenzione sui diritti dell’infanzia e probabilmente altro. Oltre al buon senso e al principio di precauzione, naturalmente».

Non solo. «Se qualcuno vorrà passare a fare un po’ di dibattito e scambio di opinioni in merito, con me, ma soprattutto con altri concittadini – annuncia – vi aspetto da venerdì (domani, ndr) in Piazza Prampolini a Reggio, sotto la sede del Comune, dalle 17.30 alle 19.30».

Ma Chiesi non è nuovo a imprese di questo tipo. Scorrendo il suo curriculum di esperienze: in passato è stato quattro mesi «senza bere una singola goccia di acqua e ho scoperto che non si muore di sete, anzi. Confesso di non essere mai stato così in forma e pieno di energia». Non solo. Ha dormito per due interi inverni «in una casa senza riscaldamento, con 5 gradi sotto zero in camera e il ghiaccio attaccato alle pareti. Il freddo yanghizza, è una esperienza che consiglio a tutti». E da circa 15 anni dice di non guardare la televisione.