Omicidio di Reggiolo, polvere da sparo sugli abiti dell'indagato

Si aggrava la posizione di Giampaolo Dall'Oglio

Il Ris nella palazzina di Villanova

Il Ris nella palazzina di Villanova

Reggiolo (Reggio Emilia), 24 febbraio 2018 – Tracce di polvere da sparo su alcuni degli indumenti in possesso di Giampaolo Dall’Oglio, il 63enne dipendente dell’Aipo di Boretto, accusato dell’omicidio del 31enne Francesco Citro, suo vicino di casa nella palazzina di via Giovanni XXIII a Villanova di Reggiolo, avvenuto il 23 novembre scorso. Sono arrivati gli esiti degli esami di laboratorio eseguiti dai carabinieri dei Ris di Parma. Dopo l’arresto di Dall’Oglio, avvenuto una settimana dopo l’omicidio, nella sua abitazione erano stati sequestrati alcuni indumenti.

E l’esame al microscopio ha confermato la presenza di tracce di polvere da sparo. Dunque, si aggrava la posizione dell’indagato, tuttora in carcere a Reggio. L’uomo ha sempre dichiarato di non essere uscito dall’appartamento se non dopo l’arrivo dei carabinieri. Dunque, non poteva essersi contaminato sul luogo del delitto. La presenza di polvere da sparo su alcuni suoi indumenti diventa un elemento di prova favorevole all’accusa. Significa che era a contatto con l’ambiente in cui si è verificato il delitto, quasi certamente al momento in cui il delitto è stato commesso. Dall’Oglio, difeso dall’avvocato Mauro Messori, continua a negare, a respingere ogni accusa. Mentre si cerca ancora l’arma del delitto, nei giorni scorsi cercata pure dai sommozzatori dei carabinieri nel fiume Po nell’area antistante la sede Arni di Boretto.