Il partigiano Otello Montanari. "Nessun invito al 25 aprile, mi porto la sedia da casa"

L’ex parlamentare del Pci e presidente dell’Istituto Cervi parteciperà in questo modo alla manifestazione di oggi: "Pago ancora per il mio ‘Chi sa, parli'"

Otello Montanari (Artioli)

Otello Montanari (Artioli)

Reggio Emilia, 25 aprile 2017 - Un anziano signore seduto su una seggiolina separata da tutto il resto, di fianco al monumento ai Caduti. Lo si potrà osservare questa mattina verso le 11,30, in piazza, durante la manifestazione del 25 aprile. Non una persona qualsiasi: si chiama Otello Montanari, sta per compiere 91 anni, ha fatto la Resistenza, è stato parlamentare nelle file del Pci e poi, nell’estate del 1990, lanciò il “Chi sa parli” sui delitti rossi nel triangolo della morte dopo la fine della seconda guerra mondiale. E la vita di Montanari, a quell’epoca presidente dell’Istituto Cervi, cambiò.

«Dal 1990 - ha raccontato ieri - sono escluso dall’Anpi, dall’istituto Cervi, dall’Istoreco, dal partito. Pago tutte le quote, spendo un sacco di soldi ma sono un escluso, all’età di 91 anni, pur portando ancora i segni di otto ferite, frutto del conflitto a fuoco che ebbi in un agguato delle Ss italiane il primo gennaio 1945. Domattina alle undici e mezza sarò in piazza vicino al monumento ai Caduti con la mia seggiolina, in un punto isolato. Ricorderò anche gli ottant’anni dalla morte di Antonio Gramsci. Cerco qualcuno che mi dia un appoggio».

A causa delle difficoltà di deambulazione nemmeno quest’anno verrà oggi a Reggio, invece, Germano Nicolini, 97 anni («e 6 mesi» precisa lui), il comandante partigiano “Diavolo” ex sindaco Pci di Correggio condannato ingiustamente - e poi riconosciuto innocente grazie alla revisione del processo - per l’omicidio di don Pessina. Ieri, a proposito delle polemiche di questi giorni sulla decisione della Comunità ebraica romana di fare una manifestazione separata, si è limitato a dire queste parole: «Tutti coloro che hanno fatto la Resistenza hanno diritto di partecipare. Non vado a guardare in bocca alla gente per sapere di che religione è. Chi ha fatto la Resistenza, partecipi». I tanti reggiani che vanno alla festa della liberazione sperano sempre che il Diavolo torni a parlare al microfono in piazza come fece, applauditissimo, tre anni fa.

m.s.