Reggio Emilia, pedofilo scarcerato, il sindaco Pd: "Macché asilo politico, va cacciato"

Luca Vecchi: "I diritti dei bambini e la loro sicurezza vengono prima di tutto"

Il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi: «Così non funziona, mi sarei aspettato un provvedimento diverso»

Il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi: «Così non funziona, mi sarei aspettato un provvedimento diverso»

Reggio Emilia, 22 agosto 2017 - Luca Vecchi, sindaco Pd di Reggio Emilia, sulla scarcerazione del pedofilo 30 primi cittadini reggiani hanno contestato insieme il provvedimento di un giudice. Mai visto da queste parti. Nemmeno di fronte ad altre scarcerazioni che minavano la percezione di sicurezza. Anzi, la sinistra è sempre stata fin troppo cauta.

«Premesso che ho grande rispetto per il lavoro della magistratura e del giudice Ghini di cui conosco rigore, equilibrio e professionalità, era ragionevole aspettarsi che in una città come Reggio un provvedimento di tal genere, che non trova comprensibilità, suscitasse questo tipo di reazione».

Perché? «Reggio è nota nel mondo per la cultura dell’infanzia, per l’investimento sui diritti dei bambini. Noi sindaci non potevamo rimanere indifferenti. I diritti dei bimbi e la loro sicurezza vengono prima di tutto. Ed ecco perché quando si arriverà a un processo il Comune si costituirà parte civile».

Trenta sindaci da una parte, il magistrato dall’altra: aria di scontro istituzionale... «Niente di tutto questo. Ho una stima enorme per il tribunale reggiano che sta facendo un lavoro straordinario (riferimento al processo Aemilia, ndr).

In questo come in altri casi siamo di fronte a un problema che riguarda il singolo magistrato o c’è ‘qualcosa che tocca’ nel sistema? «Un giudice agisce in punta di diritto, non deve cercare gli applausi e prende anche decisioni impopolari. Ma quando una decisione crea un simile allarme sociale e dietro c’è il tema della tutela dei bimbi, se gli strumenti in mano al giudice sono inadeguati a garantire quei diritti, bisogna farsi sentire e fare una riflessione sulla legislazione vigente. Sarebbe arrogante e presuntuoso da parte mia se dicessi che è colpa del giudice piuttosto che delle norme. Dico solo una cosa: così non funziona. Mi sarei aspettato un provvedimento diverso».

Come non funzionò in seguito a una maxi rissa tra ghanesi che misero a ferro e fuoco la città. «Alcune tipologie di reato come la pedofilia e i furti in casa giustificherebbero una maggior severità della pena. È semplice: se la normativa è adeguata è compito del giudice applicarla. Se non lo è, la legge va cambiata. Perché se di fronte a una maxi rissa come quella gli arrestati dopo due giorni sono già fuori c’è un problema di funzionamento dello stato di diritto nel suo complesso nel garantire la sicurezza della gente».

Torniamo al pedofilo: oltretutto aveva appena ottenuto lo status di richiedente asilo politico... «In prima battuta la vicenda va valutata a prescindere. Però ha ragione il questore: se si configura questa situazione si devono avviare le procedure per la revoca dello status con la conseguente espulsione immediata».

Il clima soprattutto sui social è diventato incandescente. «Totale condanna degli insulti, delle minacce e dell’odio. Purtroppo la Rete sta diventando una sorta di discarica anarchica».

Giovedì ci sarà un sit-in silenzioso davanti al tribunale. La Lega Nord ha detto che non parteciperà per «la presenza di un esponente del Pd filo immigrati e che lotta per lo Ius soli»... «Io non ho organizzato alcuna manifestazione (che rispetto) e non ci sarò nonostante l’invito perché un’istituzione non partecipa a una manifestazione davanti a un’altra istituzione. Quanto alla Lega, le loro affermazioni sono indice di rozzezza culturale e di inadeguatezza come forza di governo. Qui parliamo della dignità di un bimbo disabile. Non mandiamo tutto in vacca (testuale, ndr)».

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