In caduta libera a 250 km/h, la giornata da parà dei diversamente abili

Al campovolo il primo lancio tandem per i ragazzi dell’Arcobaleno Onlus L’atleta paralimpica Daila Dameno corona il suo sogno e vola con l’istruttore

Daila Dameno (paralimpica azzurra nel nuoto e nello sci alpino)  con gli istruttori della Bfu

Daila Dameno (paralimpica azzurra nel nuoto e nello sci alpino) con gli istruttori della Bfu

Reggio Emilia, 13 giugno 2016 – Un giorno da parà. Lo hanno vissuto domenica, emozionatissimi, alcuni amici diversamente abili che si sono lanciati in tandem con istruttori qualificati, nonostante il tempo inizialmente inclemente (poi per fortuna è migliorato), dalla base Bfu, Body Fly University, al Campovolo.

Per il quarto anno consecutivo Protezione Civile Paracadutisti Lombardia (Pcpl) ha dato l’occasione a chiunque di provare un’emozione unica, e fare del bene contemporaneamente, regalando un lancio a un ragazzo diversamente abile con la propria quota di iscrizione.

«La caduta libera dall’altezza di 4500 mt sul livello del mare, alla velocità di circa 250 km/h è una sfida che non molti hanno il coraggio di affrontare ma che oggi, per molti, diventerà realtà – spiega Monica Fior, 41 anni, di Pcpl. - Abbiamo accompagnato alla scuola di paracadutismo sportivo Bfu i ragazzi dell’associazione Arcobaleno Onlus, che si sono lanciati nel vuoto. Guardateli. Hanno ancora l’adrenalina addosso, sono felici!».

Oltre a loro, era ospite l’atleta paralimpica della nazionale italiana di nuoto e sci alpino, Daila Dameno (48 anni). Daila è un’atleta dell’Asd Polisportiva Superhabily che sta intraprendendo un percorso nuovo per lei: l’atletica leggera.

Ma ieri ha realizzato un sogno a cui sin dall’età di 20 anni aspira, quello di volare! Sono stati sufficienti 20 minuti di preparazione per essere pronti a essere accompagnati da un istruttore professionista che ha portato il gruppo da 4500 mt a 1700 mt di caduta libera, per poi aprire il paracadute e veleggiare per circa 10 minuti fino all’atterraggio al suolo.

Il battesimo dell’aria è stato documentato da un dvd e da riprese fotografiche effettuate da un paracadutista che ne ha seguito il volo durante la caduta libera e l’atterraggio.

«Li abbiamo portati a dormire negli igloo, quest’inverno, a meno 15 gradi. Facciamo fare a questi ragazzi esperienze un po’ alternative, le stesse che proponiamo ai normodotati. Noi vogliamo integrare chiunque, di qualsiasi età e di qualsiasi abilità. E i nostri paracadutisti hanno come punto di riferimento il campovolo reggiano. Bfu ci dà assistenza, accogliendoci a braccia aperte. Non riceviamo nessun finanziamento da Regione o Stato per queste attività».

Giorgio Bonaiti, responsabile dei lanci: «Ho collaborato a organizzare la giornata. Le disabilità di cui sono portatori questi ragazzi sono le più disparate. A dimostrazione che il volo lo possono fare tutti. Lo staff è preparatissimo sia a lanciarli sia a portarli a terra in completa sicurezza».

Lara Ferrari