«Park Vittoria, variante ingiustificata, intervenga la Procura»

Minoranze all’attacco del parcheggio

Il lago che si è creato nel cantiere del Park Vittoria

Il lago che si è creato nel cantiere del Park Vittoria

Reggio Emilia, 5 febbraio 2016 - Il progetto definitivo-esecutivo del Park Vittoria approvato dal Comune di Reggio nel 2012 era sbagliato ed e’ stato modificato con una variante che ha “tagliato” il terzo piano del contestato parcheggio interrato, riducendolo a soli due. Ma, in questo caso, verra’ consegnata alla citta’ un’opera piu’ piccola, allo stesso prezzo iniziale, con conseguente danno al pubblico erario.

E’ il nuovo caso sollevato sulla principale opera nel centro storico di Reggio dai capigruppo del Movimento 5 stelle, Norberto Vaccari, e delle liste civiche in Consiglio, Cinzia Rubertelli e Cesare Bellentani, che reclamano adesso un’indagine della Procura.

La presunta irregolarita’ emergerebbe dagli atti che il 16 dicembre 2015 la societa’ Reggio Park ha trasmesso all’unita’ di progetto “Progetti speciali” del Comune di Reggio, riguardanti ipotesi di variante relative “alla platea di fondazione oltre all’esecutivo delle opere prefabbricate”. Cio’ che emerge, sostiene l’opposizione, “e’ che il ‘taglio’ del terzo piano non e’ stato causato dal ritrovamento di sottoservizi sconosciuti o dai rinvenimenti archeologici o da variazioni non prevedibili delle condizioni geologiche, ma dalla presenza dell’acqua di falda che per tutta l’estate ha stagnato nel buco della piazza”.

Dal deposito della variante risulta inoltre “con gravita’” che “il progetto definitivo-esecutivo approvato dal Comune era sbagliato ed e’ stato sostituito con questa variante poiche’ non teneva in considerazione le sottospinte dell’acqua alla platea del parcheggio, creando il fondato rischio di galleggiamento della stessa”.

Insomma “una questione rilevante, poiche’, in tal caso, il Comune avrebbe ingiustificatamente consentito una variante sostanziale che, a valori pressoche’ inalterati, consegnera’ un’opera piu’ piccola alla comunita’, con conseguente danno al pubblico erario”. Secondo Vaccari, Rubertelli e Bellentani, e’ possibile una “responsabilita’ molto rilevante che la Procura, che da molti mesi sta indagando, non puo’ piu’ ignorare, al pari dei lavori non previsti in corso da quest’estate per posizionare il telo in tessuto non tessuto ricoperto dal sottofondo in pietrisco, pure non previsto da alcun progetto ma- cosi’ ha dichiarato il responsabile unico del progetto(Rup)- integrato discrezionalmente dalla direzione lavori”.

Infine i consiglieri rilevano “che anche il deposito degli atti in variante appare strano, in quanto la denuncia di deposito redatta su modello della Regione non e’ asseverata dal progettista architettonico, poiche’ quest’ultimo avrebbe dovuto dichiarare una conformita’ al progetto esecutivo che non sussisteva piu’”. Il progetto approvato dalla giunta il 18 gennaio 2012 era infatti di tre piani e non di due.