Pedofilo arrestato, centinaia di abusi su minorenni

I carabinieri arrestano un 40enne sudamericano arrivato come rifugiato politico: adescava i ragazzini, creandosi un alter ego da donna, a scuola e su facebook

I carabinieri guidati dal pm  Roberto Cerioni hanno ricostruito una vicenda di abusi che durava da dieci anni

I carabinieri guidati dal pm Roberto Cerioni hanno ricostruito una vicenda di abusi che durava da dieci anni

Reggio Emilia, 8 dicembre 2016 – È accusato di numerosi, reiterati e gravissimi episodi di adolescenza violata, portati alla luce dai carabinieri del nucleo investigativo di Reggio, coordinati dalla procura di Bologna guidata dal procuratore capo Giuseppe Amato. Teatro degli abusi la città del Tricolore, dove un quarantenne sudamericano, che peraltro ha richiesto di ottenere lo status di rifugiato politico poiché, a suo dire, discriminato sessualmente nel Paese di origine, ha fissato la propria dimora e soddisfatto, per circa dieci anni, secondo le accuse, i suoi appetiti sessuali nei confronti di minorenni.

L’INCHIESTA è stata denominata ‘Lost Innocence’ (innocenza perduta) e coordinata dal sostituto procuratore Roberto Ceroni della procura di Bologna. I carabinieri hanno ricostruito come in dieci anni l’uomo fosse riuscito a crearsi una sorta di alter ego femminile, ‘pubblicizzandolo’ tra gli adolescenti come una propria cugina particolarmente disinibita. Vestito da donna e truccato, dalla finestra della propria abitazione gettava banconote ai minori in uscita da scuola – alcuni di 13 anni – inducendoli a salire in casa e a consumare rapporti sessuali con quella che le giovani vittime pensavano essere la ‘donna dei propri sogni’.

ADESCAMENTI che vedevano l’uomo, secondo quanto ricostruito, retribuire i ragazzini con continue somme di denaro tanto più elevate quando risultava necessario per superare le resistenze dei più sospettosi. Le giovani vittime venivano poi convinte, sempre in cambio di soldi, a reclutare nuovi amici, per quella che pensavano essere una donna. È così che, con le varie identità di volta in volta assunte dall’inesistente cugina con i tacchi a spillo, il 40enne straniero ha fatto cadere nella propria rete decine e decine di minorenni – numerosi sarebbero quelli ancora da identificare – che, in alcuni casi, ‘marinavano’ addirittura la scuola per ricevere le prestazioni sessuali della ‘ragazza‘ all’interno dell’abitazione di quest’ultima dove visionavano anche film pornografici di ogni tipo. Un vastissimo giro di minori adescati tanto che, come accertato dai carabinieri, a volte si radunavano in fila sotto l’abitazione in attesa del proprio turno che, spesso, veniva modificato dai gusti del pedofilo che osservava dalla finestra i giovani in attesa.

L’INDAGATO li voleva sempre giovanissimi, e soprattutto senza che ancora i primi segni dell’età adulta, come la barba, avessero segnato i loro volti; disposto a pagare qualsiasi somma per averli, come dettagliatamente riscontrato dalle indagini. È emerso come, in talune occasioni, sia stato lo stesso sudamericano, dopo aver adescato il minore di turno e dopo averlo spogliato, ad aver rifiutato il rapporto, insoddisfatto dalla ‘prestanza fisica del ragazzino caduto in trappola: quest’ultimo veniva così umiliato nella propria violata innocenza. Centinaia e centinaia sarebbero i rapporti sessuali intrattenuti dall’indagato negli anni con intere compagnie di minorenni, sostituiti da altri più giovani ma n mano che i segni dello sviluppo si rendevano evidenti.

L’UOMO filmava di nascosto alcuni incontri e in altri casi acquistava dai ragazzini foto e video pedopornografici, che si faceva spedire tramite whatsapp e facebook. Talvolta a sua volta ha postato in rete questo tipo di immagini. Ovviamente anche facebook era diventato terreno di caccia: il quarantenne sudamericano utilizzava falsi profili femminili, per corrompere ulteriori minorenni sempre scelti dopo un’accurata selezione fisica.

NUMEROSI sono i luoghi frequentati dal 40enne nella propria ‘versione maschile’: parchi pubblici cittadini e aree sportive parrocchiali della provincia, in cui si inseriva nelle compagnie di ragazzini, dopo aver selezionato il minorenne di suo gradimento, pubblicizzava la disinvoltura sessuale e le disponibilità economiche dell’inesistente cugina, salvo correre subito a casa e, dopo averne assunto abilmente le sembianze, aprire la porta al minorenne.

NON sono mancate ovviamente nel corso delle indagini i casi di minori accortisi – nei modi davvero più incredibili – o dell’identità tra i due cugini o delle reali fattezze maschili della disinibita donna dei propri sogni. In tali casi, il cospicuo aumento del compenso da parte del sudamericano è spesso bastato a convincere i ragazzi a continuare in un circolo vizioso interrotto solo dall’intervento dei carabinieri.

I riscontri investigativi dei carabinieri reggiani condivisi dalla Procura di Bologna, competente in ordine ai reati di natura sessuale commessi in danno di minorenni, hanno visto quest’ultima richiedere al tribunale - ufficio giP di Bologna – un provvedimento restrittivo di natura cautelare in carcere che è stato eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo reggiano nei confronti del 40enne accusato dei reati di atti sessuali con minorenni – anche infra-quattordicenni –, prostituzione minorile e pedopornografia.

Le indagini sono tuttora in attesa di ulteriori sviluppi: gli inquirenti ritengono che quanto accertato rappresenti soltanto una piccola parte di una più ampia attività di adescamento che potrebbe aver riguardato, anche altre centinaia di minori.