Pedofilo arrestato, il racconto choc di un ragazzino

Il racconto-choc di un 13enne. "Mi sono sentito sporco"

Elisandro Dos Anjos Costa

Elisandro Dos Anjos Costa

Reggio Emilia, 9 dicembre 2016 - «MI AVEVANO accompagnato da lui alcuni miei amici. Sono stato con lui solo una volta. Mi diede soldi. Quando sono andato via, mi sono sentito sporco». Nulla più di questa frase condensa il senso dell’operazione ‘Lost innocence’ (Innocenza perduta), condotta dai carabinieri reggiani, che ha portato all’arresto di Elisandro Don Anjos Costa. Un racconto fatto da una delle giovanissime vittime, un tredicenne, che riassume i modi di abbordaggio dell’uomo: il passaparola tra i ragazzi sull’avvenente ragazza che diceva essere ‘sua cugina’, ma che era sempre lui e i soldi a ricompensa delle prestazioni. Il primo abuso contestato al 40enne risale alla fine del 2005. I carabinieri, a partire dal racconto di un maggiorenne, sono arrivati a lui. Ragazzi irretiti dal brasiliano, dai suoi modi suadenti e dalla sua bellezza fisica: credevano di poter stare con la «donna dei propri sogni». Da quanto emerso, negli abusi sessuali che gli vengono contestati, tra cui anche penetrazioni complete, i ragazzini sarebbero stati parte attiva: così riusciva quasi sempre a nascondere di essere un uomo.

I carabinieri hanno man mano ascoltato tanti ragazzi raccontare quegli incontri. Sono di adolescenti della città e dei paesi vicini, appartenenti a famiglie di ogni estrazione sociale, a prima vista senza disagi o problemi conclamati: ragazzi come tanti, insomma.

E quando i carabinieri li hanno ascoltati, nel corso di audizioni protette a cui ha partecipato uno psicologo, si sono trovati davanti a differenti reazioni. Molti ragazzini, pur senza essersi intrattenuti con lui, sapevano chi fosse, a dimostrazione di quanto fosse conosciuto tra i giovani. C’è chi ha scoperto soltanto in quell’occasione, davanti ai militari, che la ‘donna dei sogni’ era rimasta davvero solo nei sogni, perché la realtà era tutt’altra. Abbordati da quella che credevano essere una bella ragazza e anche pagati – soldi che usavano per togliersi qualche sfizio – non erano consapevoli di essere vittime di un abuso. Una volta svelato l’inganno si sono uniti sconforto, delusione e un grande turbamento, ma anche il senso di liberazione da una vicenda squallida.