Morto a Formentera, "gravi inadempienze nei soccorsi, la famiglia chieda l’autopsia"

Un medico rianimatore di Varese ha visto morire il 27enne. "Caricato in ambulanza senza che gli venisse praticato il massaggio cardiaco"

Luca Chiarabini, 27 anni, è morto dopo un malore mentre era in vacanza a Formentera

Luca Chiarabini, 27 anni, è morto dopo un malore mentre era in vacanza a Formentera

Reggio Emilia, 11 agosto 2017 – «Gravi inadempienze nel soccorso di Luca Chiarabini». Un medico rianimatore di Varese, Emanuele Alzati, era presente ai soccorsi, dopo il malore fatale che ha colpito nel ristorante di Formentera il 27enne di Casina. E in un’intervista a Telereggio ha ricostruito la drammatica sequenza dei soccorsi, con gli ultimi istanti di vita del giovane. Alzati stava passeggiando con i familiari e si è avvicinato vedendo i soccorritori. Quando ha notato - ha detto al telefono a Telereggio - che il medico era in difficoltà, si è offerto di dare una mano, ma è stato respinto dal medico e poi in modo brusco dalla polizia.

«Il ragazzo - racconta Alzati, 17 anni di esperienza al 118 Lombardia, ora in servizio a Varese - è stato caricato senza che gli venisse praticato il massaggio cardiaco, che secondo le linee guida non deve mai essere interrotto. L’hanno caricato in ambulanza e da lì ho potuto vedere che il medico, sempre ovviamente disorientato, sul paziente a cuore fermo quindi senza massaggio, auscultava con il fonendoscopio il cuore, una cosa che assolutamente non va fatta perchè le linee guida non lo prevedono. Da quando io sono intervenuto e ho visto il tutto non sono mai stati somministrati farmaci e io dal monitor ho potuto vedere che il paziente non aveva un tracciato asistolico.... Non possiamo dire che il ragazzo si sarebbe potuto salvare, sicuramente ci sono gravi negligenze in merito all’operato dell’equipe sanitaria».

Alzati ha segnalato la vicenda a un giornale locale, al direttore del servizio emergenza 061, al presidente del consiglio di Formentera. Ma fino a ieri non aveva ricevuto risposta. Tramite Telereggio, il medico lombardo si è rivolto alla famiglia del 27enne, la cui salma potrebbe rientrare in Italia domani: «Consiglio vivamente alla famiglia di far eseguire l’autopsia, anche se non riporterà in vita il ragazzo».