Reggio Emilia, la Finanza scopre 26 evasori totali

Nei guai anche i furbetti del ticket sanitario Il comandante: "Reati diffusi, ma vigiliamo"

Il comandante delle fiamme gialle reggiane,  Roberto Piccinini

Il comandante delle fiamme gialle reggiane, Roberto Piccinini

Reggio Emilia, 23 marzo 2017 – Ventisei evasori totali scoperti, sequestri per oltre 35 milioni di euro, persino dieci ‘furbetti’ del ticket sanitario denunciati. E’ stato ampio e variegato, l’operato della Finanza a Reggio e provincia nel corso dello scorso anno.

Il bilancio 2016 delle Fiamme Gialle fotografa bene una certa tendenza a compiere reati in materia fiscale e tributaria da parte dei reggiani. Dati che non certificano certo una situazione di allarme, quanto piuttosto la costante ricerca, da parte di qualcuno, di ingannare e farla franca quando si tratta di soldi.

I ventisei evasori totali scovati fanno parte di un più nutrito gruppo di settantatre persone denunciate per violazioni tributarie, buona parte delle quali dedita all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. La Finanza reggiana ha compiuto a questo riguardo 186 indagini di polizia giudiziaria e 492 verifiche nell’anno passato. E 46 interventi hanno avuto come obiettivo il contrasto dell’evasione fiscale internazionale, legata alla movimentazione di finanze all’estero e dall’estero.

Un altro ambito di intervento della guardia di finanza è stato quello del lavoro: undici, le persone trovate all’opera al di fuori delle regole, e di queste nove erano ‘in nero’. Particolarmente interessati al fenomeno sono risultati i settori della ristorazione e del commercio: cinque i datori di lavoro denunciati nel 2016 per aver avuto al loro servizio dipendenti irregolari.

Come già accennato, è stata intensa l’attività delle Fiamme Gialle per smascherare i reggiani che hanno goduto di sgravi o contributi non dovuti.

In particolare, sono stati tredici i denunciati per aver ottenuto indebitamente contributi in ambito imprenditoriale o agricolo anche approfittando di risorse dell’Unione Europea.

Ed è ancora più interessante il dato relativo a chi ha cercato di beffare il sistema sanitario, autocertificando un reddito inferiore al reale per godere di determinate prestazioni o per pagare un ticket ridotto: ben dieci le persone scoperte, sulle quindici sottoposte a verifiche specifiche. In materia di prestazioni sociali agevolate, poi, sono stati quattro i reggiani finiti nei guai. I danni erariali accertati sono stati di 470.000 euro in un anno nella provincia.

Quanto al contrasto della criminalità organizzata, un tema molto caldo nel Reggiano, va sottolineato il sequestro di beni per oltre 35,8 milioni di euro in tutta Italia, e per un milione legato al solo riciclaggio. Undici le indagini antiusura compiute nel 2016 dalla Finanza di Reggio Emilia, e ventitre i denunciati per reati fallimentari.

Da ultimi, ma non in ordine di importanza, i dati sull’attività anticontraffazione delle Fiamme Gialle: sono stati 1.900 i prodotti fuori norma sequestrati, con la denuncia di undici persone. La Finanza di Reggio ha dato il proprio contributo anche nella difesa del ‘Made in Italy’.