Reggiolo, una folla per l'addio a Daniele Baldo

Un cugino del tecnico Enel: "Ora farai illuminare di più le stelle del Cielo"

Un casco e una divisa sulla bara di Daniele Baldo

Un casco e una divisa sulla bara di Daniele Baldo

Reggiolo (Reggio Emilia), 9 settembre 2016 – Chiesa gremita, così come il piazzale esterno. Una folla per l’addio a Daniele Baldo, l’elettricista di 28 anni, tecnico di Enel Distribuzione, vittima di un incidente stradale sulla Provinciale 5 a Novellara, mentre tornava a casa dopo una notte trascorsa a riparare linee elettriche messe ko dal maltempo della sera precedente, tra la Bassa Reggiana e Modenese. Già in centinaia sono partiti oggi pomeriggio dall’abitazione di via Paisiello per il corteo a piedi che ha raggiunto la chiesa di Reggiolo, dove altre centinaia di persone attendevano per la celebrazione del rito funebre.

Ad aprire il corteo c’erano i colleghi di Daniele, alcuni dei quali avevano lavorato al suo fianco nella sua ultima notte di vita, durante l’emergenza maltempo. E gli stessi colleghi hanno occupato i primi banchi della chiesa, restando accanto alla bara, così come i genitori, le sorelle i tanti cugini. Il parroco, don Francesco Avanzi, ha ricordato la figura di Daniele come quella di un ragazzo del quale non si possono trovare negatività tra le pieghe della sua vita. E hanno voluto salutarlo anche le sorelle, Elena e Laura, che hanno definito Daniele come "il miglior fratello del mondo".

Poi papà Lorenzo, con accanto la moglie Donata, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno in ogni modo condiviso il loro lutto. E da tecnico Enel in pensione, ha voluto ringraziare i giovani ex colleghi per aver deposto la camicia della divisa e il casco di protezione sulla bara: "Questo è il miglior regalo che potevate farmi" ha dichiarato al microfono. Infine, l’ultimo viaggio verso il cimitero del paese.