Pasticcio Imu a causa di un codice: così Rolo ha rischiato il fallimento

Al comune della Bassa arrivavano virtualmente le imposte di Roma

Il sindaco di Rolo Fabrizio Allegretti (foto Antonio Lecci)

Il sindaco di Rolo Fabrizio Allegretti (foto Antonio Lecci)

Rolo (Reggio Emilia), 13 febbraio 2018 - Uno scambio di cifre che ha rischiato di far «fallire» il comune di Rolo. Una svista legata al codice catastale di Roma (H501) e a quello di Rolo (H500), che per due anni ha fatto credere che nel piccolo Comune reggiano arrivavassero molte più risorse del vero dal gettito dell’Imu. Tanto che al competente ministero hanno deciso di abbassare i trasferimenti in denaro a Rolo, credendo che fosse aumentato il gettito locale. Ma l’aumento era solo virtuale, visto che l’errore di codice commesso dai contribuenti romani non incrementa le risorse a favore del paese reggiano. Anzi, ha convinto il Governo centrale, a Roma, a non trasferire più fondi a Rolo, risultato con introiti maggiori rispetto alla media degli ultimi anni.

«Questo giochino – commenta il sindaco rolese, Fabrizio Allegretti – ci ha quasi fatto chiudere il Comune. Nel 2015 abbiamo avuto cinque pensionamenti su tredici dipendenti dell’ente. Ma con il calo del trasferimento di fondi da Roma non si riuscivano più a pagare stipendi e altri servizi. Poi, per fortuna, ci si è accorti di quanto stava accadendo e i soldi ci sono stati nuovamente concessi dal ministero».

Sono numerosi i romani che, per errore, inseriscono il codice H500 (di Rolo) invece dell’H501 che corrisponde invece al numero catastale della Capitale. Ma quando negli uffici ministeriali si accorgono dell’errore, il denaro torna comunque nelle casse della Città Eterna.

«Però – aggiunge il sindaco Allegretti – non è così automatico il ripristino dei dati, tanto che al ministero continua a risultare un incremento del gettito Imu che non permette a Rolo di ricevere fondi. Anzi, ce li calano».

Il Comune reggiano ha un bilancio annuo di 3,5 milioni di euro. I trasferimenti da Roma sono in media 800 mila euro all’anno. «Se risulta che, per l’errore di codice, a noi arrivano 1,100 milioni di euro – continua Allegretti – da Roma non solo ci trattengono i 300 mila euro destinati a Roma, ma ci calano i trasferimenti degli stessi 300 mila euro, ipotizzando un incasso a nostro favore di oltre un milione».

Per capire il motivo della diminuzione del denaro ricevuto da Roma ci sono voluti quasi due anni di studi e ricerche. «E abbiamo fatto tutto noi – dice il sindaco – perché agli uffici della Capitale la questione non interessa. La percentuale di errori, per loro che hanno milioni di abitanti, è irrisoria. Non lo è per noi, che di abitanti ne abbiamo poco più di quattromila».

Allegretti segnala come tuttora la ricerca degli errori di codice e la segnalazione al ministero «è a cura del nostro ufficio ragioneria, che impegna per questo lavoro due dipendenti, gli stessi che invece potremmo utilizzare per altre operazioni legate più strettamente alle necessità del paese».

Il calo dei fondi trasferiti a Rolo si è verificato nel 2015 e nel 2016. Finalmente, l’anno scorso si è trovato il sistema per far fronte agli errori ed evitare periodi di deficit finanziari al piccolo comune reggiano. «Ma sa – conclude Allegretti – quanti enti ho girato e a quanti uffici ho bussato per far risolvere questa situazione?»