Reggio Emilia, sos sicurezza. I comitati 'a scuola' da Flavio Tosi

Il sindaco Vecchi assente nonostante l’invito. In platea l’assessore Maramotti

Roberto Mirabile, la criminologa Roberta Bruzzone, Flavio Tosi e Corrado Grasselli

Roberto Mirabile, la criminologa Roberta Bruzzone, Flavio Tosi e Corrado Grasselli

Reggio Emilia, 19 novembre 2017 - "Siamo civici, cioè liquidi. Non siamo partitici. L’intellighenzia della città si sta scervellando per collocarci a destra o a sinistra. Ma a noi non interessano gli schieramenti, bensì la sicurezza e le cose concrete". Corrado Grasselli, portavoce della rete dei comitati cittadini, giura di non aver mai fatto progetti politici. Eppure è chiaro che qualcosa si sta muovendo in vista delle prossime elezioni amministrative, nel vasto arco delle forze che si oppongono alla giunta Vecchi e al Pd.

"Ci mettiamo al fianco di una lista civica perché già esistente o la facciamo noi. Abbiamo invitato Flavio Tosi perché è stato un sindaco che a Verona ha fatto politiche diverse, per un confronto", afferma Grasselli. Ma lo sforzo bipartisan dura poco: nell’intervento iniziale di ieri sera all’hotel Astoria, al convegno sulla sicurezza, la critica è al sindaco Luca Vecchi, assente all’incontro "seppur invitato il 28 settembre: ci ha risposto il 31 ottobre che non poteva per impegni già assunti. Pazienza. Ma le sue politiche hanno fatto nascere comitati come funghi".

Al tavolo dei relatori, che include anche Roberto Mirabile della Caramella buona e la criminologa Roberta Bruzzone, restano comunque la targhetta con il nome del sindaco e una sedia vuota. Si sofferma sulla manifestazione del 12 giugno, "contro il sindaco che ha permesso che arrivassero in città 1095 profughi contro il limite Anci di 427. Questa non è la politica da buon padre di famiglia. Siamo stati tacciati di razzismo, ma è razzista verso i propri concittadini chi non si occupa di questi problemi".

Mirabile, che ha dichiarato di recente di valutare eventuali chiamate in ambito politico, si è soffermato sulla mafia nigeriana su cui ha scritto un libro e che è approdata anche in città: "Chi non ha mai fatto il ‘puttan tour’ alla Bruciata? Là sono sparite e ora le donne nigeriane, schiavizzate dai loro capi, sono qua. Ho studiato le carte dei servizi segreti: i soldi incassati dalla mafia nigeriana finanziano il terrorismo internazionale. In 70 anni il centrosinistra al potere forse qualche responsabilità ce l’ha. Non si investe nella pubblica illuminazione ma si trovano milioni per la mega Arena del Campovolo che fa comodo alle cooperative e agli amici degli amici".

Tosi, a capo di ‘Fare!’, dopo il saluto al rappresentante reggiano Michele Malvica, lascia trapelare il futuro interesse elettorale: "Reggio sulla sicurezza è messa male. Chi ha a cuore questi temi è bene che ne parli in vista delle elezioni". E, in quella sala, figura come 'il buon padre di famiglia' invocato da Grasselli: "Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con Vecchi", dice prima di criticare i sindaci di centrosinistra "per il malinteso buonismo" verso gli stranieri ed elencare quanto da lui fatto a Verona.

Ad ascoltare ci sono alcuni esponenti delle opposizioni come Elena Diacci (Fi), Alessandro Aragona (Fratelli d’Italia), la consigliera Cinzia Rubertelli, tanti ex come Angelo Ammaturo, in passato consigliere comunale Pdl-An, Miles Barbieri ex del Carroccio, Fabio Ferrari ex Lega Nord e l’avvocato Luca Tadolini, storico volto della destra reggiana. Ma in platea c’erano anche l’assessore comunale alla Sicurezza Natalia Maramotti, il consigliere del Pd Maura Manghi e il segretario del Pd del centro storico Damiano Razzoli.

"Sono venuta ad ascoltare i comitati che sono nostri interlocutori - dice Maramotti -. Ciò che ha detto Tosi è in parte condivisibile e in parte no. Il benessere di una città non dipende solo da punti luce e vigilantes, ma anche da riqualificazione urbanistica, sociale e culturale". L’assessore annuncia nuove misure: "Da alcuni mesi stiamo lavorando per adeguare il regolamento di polizia locale al decreto Minniti". 

"Il Pd del centro storico – ha detto Razzoli – è presente per ascoltare i bisogni e confrontarsi sui punti di vista delle persone della nostra città. Concittadini che hanno bisogno di risposte, non di criminalizzazioni a tutto tondo come quelle espresse da uno dei relatori, che ha parlato quasi da candidato sindaco in pectore accusando tutti e tutte. I problemi sollevati dai comitati reggiani – ha concluso Razzoli – esigono e pretendono risposte che vanno oltre la mera propaganda elettorale che punta a creare divisione e paura, invece che offrire proposte e soluzioni".