Smog, Reggio ‘maglia nera’ in Emilia Romagna

Livello delle Pm10 sempre più alto senza precipitazioni

Smog, un ciclista con la mascherina (foto Newpress)

Smog, un ciclista con la mascherina (foto Newpress)

Reggio Emilia, 31 gennaio 2017 - Un gennaio da mascherina sul naso per Reggio che si aggiudica la maglia nera in regione per lo smog. La nostra città si è rivelata la peggiore in un’Emilia Romagna avvolta decisamente da una cappa secondo i dati Arpae (la media regionale è di 15 giorni fuorilegge su 25): sono ben 19 i giorni su 25 in cui nel cielo reggiano sono volate pm10 (materia particolata dell’aria contenente polvere, fumo e sostanze derivanti da combustione) oltre la soglia limite.

Scorporando i dati delle ultime due settimane, Reggio si pone in zona rossa per ben dieci giorni consecutivi (da venerdì 20 a domenica scorsa). Solo Piacenza ha fatto peggio in regione con 11 di fila: infatti nella graduatoria dello smog è terza con 17 giorni fuorilegge, susseguendosi a Modena con 18. E la stessa città sul Po detiene anche il primato di g/m3 registrati in questo mese: 114. Ma Reggio ci va poco lontano con 111. I valori reggiani si sono impennati fino a raddoppiare e triplicare da una settimana all’altra. Dai 38 g/m3 di lunedì 16 fino ai 61 di venerdì 20, entrando già nella fase d’allarme. Da qui l’escalation fino al record di 111 rilevato proprio questa domenica.

Un livello di smog preoccupante e che ha dato vita ieri ad una protesta da parte di Legambiente davanti alla sede della Regione a Bologna, per chiedere misure più stringenti al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, con un eloquente striscione dal titolo «Ci siamo rotti i polmoni». «Sono dati che non promettono nulla di buono – chiosa preoccupata l’associazione – nonostante lo scorso anno sembrava che la situazione fosse in miglioramento. L’impatto sulla salute è rilevante, pensiamo solo ai costi sanitari associati quantificabili tra i 400 e i 900 miliardi di euro in Europa. Chiediamo al ministro soluzioni urgenti al problema dell’inquinamento dell’aria nel bacino padano: far uscire le città dalla cappa è una priorità«. Un vero e proprio dossier quello consegnato al Ministro che «sfida le amministrazioni disegnando le città di domani, utilizzando le migliori esperienze che già oggi sono una realtà. Ci sono misure come il blocco dei veicoli più inquinanti (diesel euro 3 ed euro 4 dal 2018), l’obbligo di riduzione delle temperature fino a un minimo di 19 gradi negli edifici pubblici, privati ed esercizi commerciali; per quest’ultimi infine, l’obbligo della chiusura delle porte esterne. Nelle scorse settimane tra l’altro è stato approvato dalla giunta regionale dell’Emilia Romagna il piano aria che Legambiente ha accolto positivamente: «Contiene indirizzi e misure positive, alcune delle quali frutto delle nostre richieste fatte negli scorsi anni. Finalmente si è rivisto il meccanismo delle misure emergenziali, che scatteranno a seguito di quattro giorni di superamento consecutivi dei limiti di Pm 10 e non sette come era fino ad oggi».