Reggio Emilia, lo spacciatore si getta nel Crostolo per sfuggire alla polizia

Il ragazzo di 23 anni alla fine è stato arrestato assieme al complice di 26

Nella casa degli albanesi trovati soldi, telefonini e droga

Nella casa degli albanesi trovati soldi, telefonini e droga

Reggio Emilia, 4 ottobre 2017 - «Chissà, nel prossimo futuro potremmo attrezzarci con zattere per percorrere il Crostolo. Ormai i malviventi cercano di fuggire anche da lì...». Se la cava con una battuta Maria Raffaella Abbate, vicedirigente della squadra mobile della questura, nell’illustrare l’ennesimo caso di spaccio sventato nella nostra provincia. Lunedì pomeriggio infatti, intorno alle 13.20, la fuga lungo il Crostolo è diventata realtà. Ma andiamo con ordine: insospettiti dalle numerose segnalazioni dei cittadini, alcune volanti avevano iniziato a controllare da qualche tempo due uomini, all’apparenza di origini slave.

Usciti dalla loro abitazione, situata in via Emilia all’Angelo, a ridosso del civico 30, i due stranieri erano entrati in un kebab per pranzare. Una pattuglia ne aveva approfittato per fare un controllo, iniziando con i primi accertamenti. Ma i due non hanno gradito e poco dopo si sono dati alla fuga, cercando di scappare a piedi. E se il primo dei due uomini, Enert Collaku, 26enne di origini albanese risultato incensurato, è stato bloccato prontamente, nel caso del suo complice l’inseguimento si è protratto per una quindicina di minuti. L’uomo, dopo aver percorso via della Costituzione in direzione via XX Settembre, nel disperato tentativo di nascondersi, si era addirittura lanciato nel Crostolo, cercando rifugio. Ma è stato tutto inutile, perché le forze dell’ordine sono riuscite a bloccarlo anche all’interno dell’arido torrente.

Al fuggitivo, identificato come Francescko Xhefa 23 anni anche lui di origini albanesi  a sua volta incensurato, sono stati sequestrati 0.8 grammi di cocaina, oltre a 200 euro in contanti. Per Collaku invece, 5.4 grammi di ‘polverina bianca’ e 165 euro custoditi in tasca. Quest’ultimo però aveva anche le chiavi di casa, un appartamento in via Emilia all’Angelo. Una volta prelevate, la volante ha potuto accedere all’abitazione dei due albanesi, trovando tutto il materiale collegato all’attività di spaccio. Qui c’erano quattro cellulari, 2.450 euro in contanti e 102 grammi di cocaina, accuratamente suddivisa in 48 dosi da poco più di due grammi ciascuna. Inoltre, si è scoperto che Collaku era arrivato in Italia esattamente un giorno prima del fermo eseguito dalle forze dell’ordine, ovvero domenica: un soggiorno durato nemmeno ventiquattr’ore.

L’udienza di convalida verrà celebrata stamattina alle 11, mentre proseguiranno le indagini anche per quanto riguarda i proprietari dell’appartamento, affitato dai due albanesi. Al momento non sembrano esserci correlazioni tra il locatore e i due affittuari, ma ulteriori sviluppi si determineranno solo nei prossimi giorni.

Prosegue così la sinergia tra le forze dell’ordine e i cittadini reggiani, le cui segnalazioni si rivelano importanti nel denunciare possibili atti di spaccio, o movimenti sospetti segnalati prontamente alla questura. Un rapporto «utile all’intera comunità – ha concluso Abbate rivolgendo un appello – che spero possa proseguire con una frequenza sempre maggiore».