Zona stazione, tutti pazzi per lo Street Food

Incredibile successo dell’evento culinario in via IV Novembre. Il sindaco: «Lo rifaremo»

Chef Rubio

Chef Rubio

Reggio Emilia, 31 agosto 2015 - Facciamo la gimcana fra un camioncino appetitoso e l’altro, quando alle nostre spalle compare Chef Rubio, riconosciuto dai tantissimi avventori di In Food We Truck, manifestazione dedicata al cibo di strada promossa da Street Food Valley insieme a Comune, Confesercenti e comitato IV Novembre che in tre giorni, dal bagno di folla di venerdì sera a ieri ha raccolto una marea di assaggiatori, curiosi e consumatori di pranzo e cena, sul posto. C’è chi parla di trentamila persone. «È lui!». L’ospite più ‘unto e bisunto’ della kermesse si mescola col suo fisico di ex rugbista in mezzo alla folla. Gabriele Rubini, 32 anni, è uno di loro. «Caratteristica fondamentale dello Street food è l’incontro. Rubio lo sta mettendo in pratica, senza esibizionismi», dichiara Alessandro Migliavacca, fra gli organizzatori. 

Per lo chef un’ondata di selfie di un’oretta circa. Rubio è la ciliegina di un evento riuscito, alla prima edizione. «Il sindaco ha espresso la volontà di ripeterlo», dice con soddisfazione Giovan Battista Felici del comitato IV Novembre.

Massimiliano Brogi, che con la sua tenuta produce chianina in purezza, è entusiasta: «Vendiamo il quarto anteriore in giro per l’Italia. Conosciamo bene la formula dei furgoni, perché è la nostra. È l’agricoltura moderna. Finalmente ritorno dopo 10 anni e mi accorgo che gli organizzatori hanno permesso ai reggiani di rivivere un pezzo di territorio dove non venivano spesso. Dalle 7 alla mezzanotte si è visto un via vai incessante e la convivenza fra noi colleghi è stata magnifica. Gran cameratismo. Se sapeste il lavoro che c’è dietro per montare un’impresa così...».

Lì accanto ci sono le specialità di Dal Parmigiano gourmet street food di Simone Berzolla, con mini cucina attrezzata, Michele Baiocchi e Francesca Palmia, neofiti dello street food, con i loro centrifugati genuini, quindi il giovane Michele Crippa, docente di storia della cucina italiana ad Alma: «Parliamo di cibo di qualità, che dà lavoro anche ai più giovani. È questo l’aspetto più interessante del food truck». Erica Cappello e Laura Multino, visitatrici, di Bibbiano e Cavriago, esaltano la qualità dei cibi: «Tutto squisito, ci siamo fiondate sui fritti, il nostro peccato di gola. E che accoglienza!». 

Buona la prima. L’ascolto delle esigenze, l’acqua, il parcheggio fra i segni più, sulla lavagna. Migliavacca: «Noi iniziamo come loro. Come cucina mobile. Tema prioritario è la riqualificazione di questa zona e io credo che siano molti i giovani ad averla scoperta per la prima volta».