"Spenga le telecamere, lei filma i dipendenti". Multato, poi arrivano i ladri

Furto alla gelateria di via Emilia San Pietro: "Non potevo usare la videosorveglianza". In agosto era stato sanzionato (525 euro) e costretto a disattivare il sistema

Federico Ferretti, titolare della gelateria Cupido, indica una delle telecamere disattivate

Federico Ferretti, titolare della gelateria Cupido, indica una delle telecamere disattivate

Reggio Emilia, 26 ottobre 2016 - «Guardate e giudicate voi. Vi pare che queste telecamere siano puntate solo sulla cassa? Sono a grandangolo e riprendono soprattutto le porte d’ingresso. Poi mi chiedo: se per caso entra qualcuno che mi punta un coltello alla cassa, è giusto che non riprendano?». A indicare con rabbia gli occhi elettronici della sua gelateria Cupido in fondo a via Emilia San Pietro, all’angolo con viale Monte Grappa, è il titolare Federico Ferretti.

Il suo esercizio è stato colpito da un furto con destrezza. Le telecamere ci sono, ma sono spente dopo la decisione dell’Ispettorato del Lavoro che le ha giudicate non posizionate in modo idoneo perché «controllano i dipendenti». E così, non hanno potuto riprendere chi ha rubato il vassoio della cassa coi soldi.

«Mi hanno portato via 600 euro – spiega Ferretti – Il mio socio Fabrizio Salsi era con un dipendente nel laboratorio. Il tempo di andare a prendere una vaschetta nuova di gelato che una persona è entrata e ha rubato tutto l’incasso della giornata di lunedì. Che rabbia. E dire che le telecamere le ho...».

Danno e beffa. «Ho aperto quest’attività il 26 maggio scorso. Data la zona un po’ particolare come tutti sanno, ho fatto subito la richiesta per montare la videosorveglianza. Mi hanno dato la modulistica, tra cui anche quelli per il consenso dei dipendenti che hanno firmato tutti. Ma ovviamente – dice in tono sarcastico Ferretti – con le ferie di agosto di mezzo, l’iter si allunga. Intanto però ho fatto installare il tutto da una ditta specializzata, la stessa che ha curato le telecamere di mezza Reggio, compreso grandi negozi. Ma il 12 agosto arriva l’Ispettorato del Lavoro che mi commina 525 euro di multa, 175 per videocamera... Roba da matti».

Qui si apre la diatriba. La motivazione del verbale? «Mi hanno detto che riprendevo i lavoratori e questo non si può perchè va contro lo Statuto dei loro diritti. Ne ho montate tre: due in gelateria e una nel laboratorio. Ma le immagini ci servivano anche per vedere i clienti che arrivano quando siamo in laboratorio», continua Ferretti. Che poi mostra tutta la sua amarezza. «Per colpa delle telecamere spente ci ho rimesso una giornata di lavoro. I carabinieri erano allibiti quando gli ho spiegato il tutto».

Infine, punta il dito contro il Comune: «Ho fatto una nuova richiesta per l’autorizzazione. Bocciata pure quella. Mi dicano come le devo posizionare almeno... Inoltre, facendo un giro per la città, come a Palazzo Busetti, tanti negozi hanno le telecamere posizionate nello stesso modo. Noi piccoli artigiani siamo meno tutelati. E dire che con coraggio io e altri stavamo cercando di riqualificare questa zona del centro in cui se ne vedono di cotte e di crude, ve lo assicuro. E cosa fanno a noi che paghiamo le tasse? Ci bastonano così...».