Terremoto, ecco quanto costa rendere la casa più sicura

Diagnosi al computer e scoperta dei punti critici, fino alla scelta degli interventi

Un’abitazione lesionata a Reggiolo dal terremoto del 2012

Un’abitazione lesionata a Reggiolo dal terremoto del 2012

Reggio Emilia, 31 agosto 2016 - GEOMETRA Alessandro Pioli (studio associato Officina del Progetto di Cavriago): a chi deve rivolgersi un cittadino che voglia conoscere le condizioni antisismiche della sua casa?

«Architetti, ingegneri, geometri... Persone che si sono specializzate sul territorio».

Come scegliere?

«Occorre cercare la persona competente per il tipo di costruzione da esaminare. Un ingegnere può essere più preparato su un edificio in cemento armato, un geometra per la muratura portante...».

Qual è il tipo di residenza più diffusa in provincia?

«Il 90% dei fabbricati sono residenziali, il 99% in muratura».

Di che tipo?

«Molto diversi da quelli distrutti dal terremoto nelle Marche. Là abbiamo una muratura con sassi rotondi da fiume e una resistenza bassissima, qui mattoni, doppioni, malta e buon cemento. La resistenza è molto maggiore, come si è visto nel terremoto del 2012».

Cosa occorre fare per conoscere la situazione della propria casa?

«La diagnosi dell’edificio e poi valutare la possibile cura».

Come si fa la diagnosi?

«Inseriamo le caratteristiche della casa in un programma sul computer. Sull’edificio in 3D viene quindi simulata l’azione sismica. Man mano che aumenta e che la casa ‘crolla’ vendono evidenziati i punti critici della struttura».

ALESSANDRO PIOLI  Lavora nel campo degli interventi antisismici
ALESSANDRO PIOLI Lavora nel campo degli interventi antisismici

Sono richiesti questi esami?

«Abbiamo avuto tanti clienti dopo il terremoto del 2012».

Che dati servono?

«Ad esempio il disegno strutturale. Ma per i fabbricati in muratura degli anni ’60, ’70, ’80 e ’90 la legge non lo prevedeva. Non eravamo ancora considerati zona sismica. Per cui dobbiamo partire dal disegno urbanistico, verificare il tipo di mattoni utilizzati, fare un rilievo completo dal punto di vista strutturale... E poi esaminare il sito sul quale si è costruito: più è compatto - per esempio se abbiamo decine di metri di roccia - più smorza l’azione sismica».

Com’è la situazione reggiana?

«La situazione è varia. La stragrande maggioranza presenta il solaio in laterizio e pareti in muratura con mattoni, con un cordolo di piano in cemento armato a livello di ogni solaio. Questi edifici hanno un buon comportamento scatolare, sono legati fra loro».

Quanto costa fare la diagnosi?

«Dipende da tanti fattori, a partire dalla dimensione della casa. Diciamo dai 1000 ai 2500 euro».

E si capisce come intervenire?

«Esatto, e già sul computer si cominciano a inserire le possibili modifiche. Se manca un cordolo in copertura, probabilmente con quattro catene di ferro che legano l’edificio in sommità posso dare un’importante miglioria».

Parliamo di miglioramento?

«Sì, l’adeguamento porta l’edificio vecchio a resistere al sisma come se fosse nuovo, il miglioramento può dare il 10, il 40%...».

Cosa sono le catene?

«L’intervento meno costoso, meno invasivo e spesso risolve in buona parte il problema. Con tondini di ferro di pochi centimetri, piastre e catene passanti».

Quanto può costare un intervento con catene per una villetta?

«Potrebbero essere 70-80 euro al mq. Poi ci sono lavori molto più invasivi, a volte si recuperano fabbricati non abitati, si consolidano muri portanti, si fanno interventi sui solai in legno, arrivando a 500, 600 euro al mq. O la situazione delle fondazioni, se non ho il cordolo basso e devo farlo può costare anche 700-800 euro al mq».

Quanto può costare un buon intervento di miglioramento?

«Direi da 100 a 500/600 euro al metro quadro».

A volte conviene demolire e ricostruire?

«Se servono 1000 euro al mq, ovviamente se è possibile. Certo non in centro storico».

Che cosa ci si deve aspettare in caso di terremoto da una casa antisismica?

«Non che il terremoto non faccia danni alla casa. Ci potranno essere delle lesioni. Ma deve garantire una certa staticità per permettere alle persone di uscire vivi».