Reggio Emilia, giovane investito e ucciso da un’auto mentre torna a casa

Albert Begjanov, 28 anni, travolto in via Fratelli Manfredi dopo una serata in discoteca. Indagato per omicidio stradale il conducente della vettura

Il tratto di via Fratelli Manfredi teatro dell’incidente mortale, avvenuto intorno alle 3.30 della notte

Il tratto di via Fratelli Manfredi teatro dell’incidente mortale, avvenuto intorno alle 3.30 della notte

Reggio Emilia, 22 gennaio 2018 - Ennesima tragedia della strada, e ancora nel cuore della notte. A perdere la vita, intorno alle 3.30 di ieri, è stato Albert Begjanov, giovane di 28 anni di origine uzbeka travolto e ucciso da un’auto mentre probabilmente attraversava a piedi via Fratelli Manfredi, all’altezza dell’intersezione con via Mugnone.

Ancora da chiarire sotto diversi profili la dinamica dell’incidente mortale. A investire Begjanov, che secondo alcune testimonianze era uscito da poco da un noto locale della zona – è stata un’Alfa Romeo che procedeva verso Sesso, in uscita dall’abitato cittadino. Alla guida della vettura c’era un 33enne reggiano, V.F., poi sottoposto di prassi all’alcoltest dalla polizia municipale giunta per i rilievi di legge. L’automobilista è ora indagato per omicidio stradale. La vettura avrebbe impattato contro il pedone nella parte destra del frontale, forse cercando di evitarlo all’ultimo. Ma per il giovane non c’è stato nulla da fare. E’ infatti deceduto poco dopo, nonostante i soccorsi portati dal 118.

Diversi residenti della zona si sono svegliati visto l’accorrere dei mezzi della Municipale e della Croce Rossa, e hanno assistito alle frenetiche operazioni per cercare di strappare alla morte il 28enne. Ma come detto, non è stato possibile salvarlo. Per ricostruire quanto accaduto sarà fondamentale anche il racconto del conducente dell’Alfa Romeo. Quel che è certo, è che in quel tratto di strada, tra via Due Canali e via Mugnone, è presente una corsia pedonale su entrambi i lati della strada. Non è quindi pensabile che Albert volesse camminare sulla carreggiata se non per attraversarla. Le strisce pedonali sono distanti un centinaio di metri dal punto dell’impatto, e di notte la strada non è particolarmente illuminata. Begjanov viveva a Reggio con la madre da diversi anni. Dopo la laurea triennale, ha lavorato come magazziniere alla Gennarini Trasporti. Nel suo passato, anche esperienze alla Coopservice, alla Fratelli Menabo e da Veroni.

«Per me era come un fratello più grande», scrive su Facebook un collega e amico, ‘Mister Bianco’. «Ancora mi rifiuto di crederci – dice ancora l’amico –. Tornare al lavoro non sarà più come prima. Albert era una persona fantastica, pronta sempre ad aiutarti, piena di gioia è felicità».

L’incredulità è pari al dolore nell’apprendere della morte del 28enne. «Nessuno potrà mai prendere il tuo posto – scrive l’amico di Begjanov –. Mi mancherai amico mio. Molto. Resterai sempre nel mio cuore e in quello della nostra azienda. Dovevamo organizzarci per una sciata, ma adesso dovrai aspettarmi da lassù. Spero ancora che sia solo un incubo, spero solo di tornare domani al lavoro e vederti lì con il caffettino in mano dicendomi che è stato solo uno scherzo e io ti riempirei di pugni, ma so sa che non sarà così. Ciao ‘Mister Jimbo’, proteggici e guardaci da lassù e ogni tanto, se sbagliamo, vienici a rimproverare».