Villa Minozzo, cittadinanza onoraria per il campione di nuoto Francesco Bocciardo

Medaglia d’oro ai Giochi paralimpici 2016 di Rio, questa settimana si è allenato nella piscina del paese

Francesco Bocciardo in piscina a Villa Minozzo

Francesco Bocciardo in piscina a Villa Minozzo

Villa Minozzo (Reggio Emilia), 18 agosto 2017 – Il sorriso sulle labbra, semplicità, costanza, passione, determinazione e tanta forza di volontà. Quella che ti fa superare ogni limite, contro ogni previsione, e ti fa diventare un campione. Come nel caso di Francesco Bocciardo, 23 anni, di Genova, ma con origini a Novellano, nell’Appennino reggiano (paese natio del padre Ettore), dove ogni anno viene in vacanza. Bocciardo, affetto da tetraplegia distale spastica, atleta paralimpico della nazionale di nuoto, nei gironi scorsi si è allenato nella piscina di Villa Minozzo.

Domenica scorsa il Comune ha organizzato una festa in suo onore per conferirgli la ‘cittadinanza onoraria’ (FOTO), alla presenza dell’assessore allo sport, Andrea Binelli, e di un altro campione dell’Appennino, Giuliano Razzoli. “Novellano è la mia seconda casa – afferma Francesco Bocciardo –, ho delle amicizie che mi porto dietro da quando sono ragazzino. Mi fa sempre piacere staccare un po’ la spina e venire qui, in un posto circondato dal verde, non ancora stravolto dalla globalizzazione e lo sviluppo informatico, dove si può stare all’aria aperta e al fresco”. 

Una medaglia d’oro nel titolo europeo 400 m stile libero categoria S6, un bronzo sui 100 stile libero classe S6, un bronzo nella 4x100 mista, campione del mondo stile libero 400 classe S6 e l’anno scorso medaglia d’oro ai Giochi paralimpici di Rio nella finale dei 400 metri stile libero. Francesco fa parte della società civile “I nuotatori genovesi” e della società militare “Le fiamme oro”. Il 30 settembre proverà a riconfermarsi campione del mondo ai Mondiali di Città del Messico. “Anche se faccio questa mini vacanza di 4 giorni – afferma –, non posso trascurare gli allenamenti. Sono molto contento perché Sergio Antichi e il Comune mi hanno permesso di allenarmi qui in piscina, permettendomi di fermarmi un po’ più a lungo”.

Francesco Bocciardo è cresciuto nuotando. “Fin da quando avevo 3 o 4 anni mio padre mi ha letteralmente scaraventato in piscina – racconta –, il centro e la fisioterapista che mi seguivano mi hanno consigliato l’attività sportiva. Se è importante per una persona ‘normodotata’, lo è ancora di più per una disabile. Il nuoto mi ha aiutato tantissimo. La mia malattia è andata a danneggiare tutti e 4 gli arti, inferiori e superiori, ma, per fortuna, contrariamente alle aspettative, riesco a muovere agilmente le mani e anche a camminare un po’. Lo devo alla fisioterapia e al nuoto”.

Da attività riabilitativa il nuoto si è presto trasformato in passione a livello agonistico. Diplomato al liceo scientifico, Francesco, che non ha mai trascurato neanche lo studio, si è laureato in Scienze politiche e lavora part-time in un’azienda come addetto alle gestione del personale. “È importante applicarsi anche nello studio – sottolinea il nuotatore –, e non vedere lo sport come una scusa, perché non si vive di solo sport e bisogna costruirsi anche un’altra professionalità. Può essere difficile e stressante conciliare tutto, ma bisogna trovare il giusto compromesso.”.

Per Francesco il nuoto è la vera espressione di sé. “Il nuoto per me e molti ragazzi con una disabilità è libertà – rivela –, in quasi tutti gli altri sport dovrei portarmi dietro la carrozzina o la protesi, in acqua, invece, uno può essere se stesso. Ed è importante quello che ci insegna lo sport in generale: per poter raggiungere dei risultati c’è bisogno di molto tempo”.