Palazzo Magnani alla scoperta del Liberty italiano

Da novembre a febbraio in mostra dipinti, sculture, grafica, progetti architettonici e ceramiche Quasi 300 opere dai più importanti Musei italiani e da straordinarie collezioni private

‘Liberty in Italia, artisti alla ricerca del moderno’, dal 5 novembre 2016 al 14 febbraio 2017 a Palazzo Magnani

‘Liberty in Italia, artisti alla ricerca del moderno’, dal 5 novembre 2016 al 14 febbraio 2017 a Palazzo Magnani

Reggio Emilia, 3 settembre 2016 - Una spettacolare e ampia indagine sul Liberty in Italia. Dal 5 novembre al 14 febbraio Palazzo Magnani ospita ‘Liberty in Italia - artisti alla ricerca del moderno’, una mostra che si annuncia come una nuova lettura del Liberty italiano, a cura di Francesco Parisi e Anna Villari. Saranno proposte quasi 300 opere in sette sezioni: dipinti, sculture, grafica, progetti architettonici e decorativi, manifesti, ceramiche, selezionatissimi prestiti provenienti dai più importanti Musei italiani e da straordinarie Collezioni private. Molti di questi prestiti sono frutto dei più recenti studi e escono dalle collezioni mostrandosi al grande pubblico per la prima volta.

Ogni sezione della mostra – dedicata al dialogo tra le diverse arti – punta ad evidenziare l’alternanza tra le due “anime” del Liberty italiano: quella propriamente floreale e quella ‘modernista’, più inquieta e vicina a influenze europee, e che porterà da lì a poco alle ricerche delle avanguardie e allo sviluppo in chiave più stilizzata ed essenziale del linguaggio decorativo. «All’interno di una idea più ampia e generale di ‘Liberty italiano’ – anticipano i curatori Francesco Parisi e Anna Villari – abbiamo voluto porre a confronto le due diverse tendenze. Cercando di assecondare in questo modo il dibattito storico artistico dell’epoca che individuava, come vera essenza del Liberty, la linea fluente, floreale e decorativa e, d’altra parte, recuperando il modello critico della letteratura coeva che identificava nel Liberty tutto ciò che era considerato moderno e di rottura, includendo quindi le esperienze non propriamente classificabili in Italia come floreali ma piuttosto moderniste o secessioniste».

Il percorso della mostra si sviluppa secondo una scansione per sezioni ‘tradizionali’: pittura, scultura, decorazione murale, ceramiche, progetti di case d’artista (come chiave nuova per entrare nell’idea progettuale dell’architetto che lavora, eccezionalmente e con la massima libertà espressiva, per se stesso), manifesti, illustrazione e grafica originale. Filo rosso che collega tutte le sezioni: la linea grafica e la ricerca sul segno, che erano allora alla base della concezione progettuale e formale di ogni opera, sia di quella più propriamente fluente e floreale, sia di quella più severa e moderna. Si sono, infatti, accostati a pitture, sculture, ceramiche, grandi manifesti pubblicitari, i bozzetti preparatori, i cartoni per gli affreschi, i disegni relativi a vasi, illustrazioni, incisioni. Una chiave inconsueta che rivela, entrando nel vivo del ‘fare’ e nella mente dell’artista, la vera essenza concettuale e espressiva del Liberty, un movimento, una tendenza e una moda che, a distanza di più di cento anni, non ha ancora esaurito il suo potere seduttivo.

Info e prenotazioni. Modalità di prenotazioni per gruppi: www.palazzomagnani.it. Orari: da martedì a giovedì 10-13 e 15-19, venerdì, sabato e festivi 10-19. Lunedì chiuso. Ingressi: intero 11 euro, ridotto 9, studenti 5. Biglietteria 0522/ 454437, 444446, info@palazzomagnani.it