«Nonna, sta zitta o veniamo lì a stuprarti»

Casalgrande, degrado dietro il teatro, un gruppo di giovani minaccia chi protesta

L'area della discordia

L'area della discordia

Casalgrande (Reggio Emilia), 2 maggio 2015 - «NONNA, se non stai zitta veniamo lì a stuprarti...». È la frase choc che si è sentita rivolgere, da parte di due ragazzini, una signora che abita in una palazzina di via Marx a Casalgrande. Solo perché la donna li aveva rimproverati per aver scavalcato il cancello che porta nel retro del teatro De Andrè. Uno spazio di cui si sono impossessati alcuni giovani del posto e che è sempre più abbandonato al degrado.

L’area, proprietà del teatro, può essere accessibile solo dai residenti del condominio adiacente, tra cui la signora che ha subìto le intimidazioni. Che tiene all’anonimato per timore di ritorsioni. 

«Ho detto loro di non scavalcare – racconta – E loro mi hanno risposto in modo maleducato. Da diverso tempo c’è questo problema. Ragazzi sbandati che in questo posto fanno di tutto. Fumano spinelli, sporcano, buttano rifiuti a terra, si ubriacano, urinano e urlano. Una volta una signora che abita nel mio stesso palazzo ha beccato due ragazzini mentre facevano sesso in pieno giorno. Non ne possiamo più, qui ci abitano 50 famiglie e a volte c’è da avere paura. Denunce? Ho provato a fotografarli col telefonino, ma appena vedono questo scappano. Poi sono andata all’Urp del Comune, ma cosa hanno fatto? Assolutamente nulla».

Tant’è che sulla porta che c’è sul retro del teatro, c’è una telecamera. Che potrebbe riprendere ciò che combinano. «In realtà non funziona – spiega la signora – Perché non ci sono i fondi per farla funzionare...». I residenti del palazzo, per la maggior parte anziani, non sopportano la situazione.

Si tratta dell’ennesimo episodio di «disagio adolescenziale» che ormai attanaglia sempre di più Casalgrande. Dal lancio di sassi dal cavalcavia di via Aldo Moro di qualche settimana fa fino a una baby-gang che aveva distrutto una palestra di Salvaterra. Il sindaco Alberto Vaccari descrisse il problema come «barbarismo adolescenziale». Ora il retro del teatro che si trova in pieno centro e dove c’è un’intera zona residenziale. «Per un certo periodo – conclude la signora – Sono state organizzate delle ronde e qualcosa era migliorato. Ma alla sicurezza dovrebbe pensarci chi di dovere...».