Discarica abusiva, due calabresi nei guai

Blitz dei militari di Rubiera e del personale di Arpa in un’area con tonnellate di rifiuti

Un’immagine della discarica sequestrata

Un’immagine della discarica sequestrata

Reggio Emilia. Un imprenditore edile crotonese è finito nei guai per aver realizzato in un area privata alle porte di Reggio Emilia, di proprietà del padre, una vera e propria discarica non autorizzata costituita da cumuli di rifiuti prevalentemente inerti da demolizione ma anche rifiuti per lo più indifferenziati, ciarpame vario ma anche rifiuti speciali pericolosi costituiti da due batterie al piombo. Su una catasta di onduline in cattivo stato il personale dell’Arpa al fine di accertare la tipologia del materiale ha proceduto a un campionamento per verificare la presenza di amianto.

Con l’accusa di aver realizzato e gestito una discarica non autorizzata i Carabinieri di Rubiera e il personale dell’Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente hanno denunciato alla Procura della repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia un imprenditore edile calabrese 32enne residente a Reggio Emilia e suo padre 60enne aitante sempre nel capoluogo reggiano proprietario dell’area interamente sottoposta a sequestro. L’altra mattina il blitz dei carabinieri di Rubiera e del personale dell’Arpa di Reggio Emilia nell’area in questione dove venivano trovate le conferme a pregresse risultanze investigative che indicavano l’area utilizzata come una vera e propria discarica dall’odierno imprenditore edile indagato in concorso con il padre. In effettui gli operanti al termine del viottolo che conduce alla proprietà rinvenivano vari cumuli di rifiuti costituiti da inerti da costruzione/demolizione stoccati in una grossa area.

Frammisti ai rifiuti inerti erano visibili numerosi elementi sanitari da bagno quali piatti doccia, vasche e rifiuti da imballaggi come plastica e carta. Nell’area oggetto dei controlli anche due fabbricati uno fatiscente e altro costituito da vari box recintato tanto da averne realizzato un cortile interno colmo di rifiuti in prevalenza materiali inerti ma soprattutto componenti per bagno. Sotto al fabbricato aperto erano presenti rifiuti per lo più indifferenziati ciarpame vario ma anche rifiuti speciali pericolosi costituiti da due batterie al piombo. Presente anche la suddetta catasta di onduline su cui sono in corso gli accertamenti per verificare l’eventuale presenza di amianto. Rappresentando o stato dei luoghi un deposito incontrollato di rifiuti e gestone non autorizzata i carabinieri e il personale dell’Arpa procedevano al sequestro dell’intera area denunciando in ordine ai citati riferimenti normativi violati l’imprenditore edile e suo padre.