Donna truffata: invece degli smartphone arrivano i succhi di frutta

La 24enne ha consegnato 550 euro a uno sconosciuto che le aveva promesso i cellulari

Telefonino (Archivio)

Telefonino (Archivio)

Reggio Emilia, 24 ottobre 2014 - Nel pomeriggio di venerdì scorso una giovane residente in città, una 24enne romena, mentre cammininava veniva affiancata da un’autovettura guidata da un uomo che dapprima le chiedeva delle informazioni stradali, ma poi le proponeva l’acquisto di apparecchi elettronici. In particolare l’uomo irretiva la giovane proponendo l’acquisto di 4 cellulari smartphone alla cifra complessiva di 550 euro, al di sotto e di molto del valore commerciale corrente, un affarone.

Il truffatore mostrava i 4 telefoni custoditi in altrettante buste di plastica, anziché nelle confezioni originali, e per ognuno mostrava uno scontrino d’acquisto, dunque la donna attirata dall’“affare” poteva star tranquilla: non era merce rubata. La vittima del raggiro non aveva con sé tutto quel denaro perciò chiedeva al “venditore” se poteva accompagnarla a casa dove avrebbe recuperato la somma necessaria. L’uomo non si faceva certo pregare e la accompagnava sotto casa, dove la stessa contattava due sue coinquiline che scendevano e le portavavno il denaro.

Incassato il prezzo concordato l’uomo riponeva in un borsello i telefoni cellulari con le relative ricevute e consegnava il tutto alla donna allontanandosi con l’auto. La donna nell’aprire il borsello si rendeva conto d’essere stata truffata, infatti l’accessorio nella fase della consegna era stato abilmente scambiato, quello in suo possesso conteneva quattro confezioni di succo di frutta. La vittima si portava in Questura e denunciava la vicenda. Gli uomini della Squadra Mobile in poche ore individuavano l’autore del reato.La vittima, peraltro, riconosceva il truffatore attraverso una ricognizione fotografica di pregiudicati simili per caratteristiche somatiche. L’uomo nel frattempo veniva arrestato a Varese per rapina aggravata e nel bagagliaio della vettura utilizzata per la truffa dei cellulari vi erano ben 26 borselli identici a quello utilizzato a Reggio Emilia. Il 36enne romagnolo C. A., con numerosi precedenti di polizia, già ristretto in carcere, veniva denunciato per truffa.