Droghe sintetiche e mix ‘fai da te’. «Soccorsi da 3 a 10 pazienti la settimana»

Anna Maria Ferrari (Pronto soccorso): «Spesso non sanno cosa hanno ingoiato»

ESPERTA La psicologa Angiolina Dodi, responsabile del Programma dipendenze dell’Ausl

ESPERTA La psicologa Angiolina Dodi, responsabile del Programma dipendenze dell’Ausl

Reggio Emilia, 31 luglio 2015 - Le droghe sintetiche e il “fai da te” degli stupefacenti con la complicità del web sono anche a Reggio le nuove frontiere dello sballo. Gli esiti possono essere fatali come testimonia il recentissimo caso a base di Mdma nella discoteca Cocoricò. Dalle nostre parti il morto non c’è stato, ma i casi di persone intossicate si susseguono. Al pronto soccorso l’affluenza è variabile, però almeno tre casi a settimana si registrano e non è raro che si tocchi la punta di 10. Per qualche paziente, giovane ma anche over 35, le prime cure bastano per tornare subito a casa, sia pure in condizioni non esaltanti; per altri si impone il ricovero. Quando è possibile, molte persone a rischio overdose preferiscono essere riaccompagnate a casa, come pare sia accaduto anche qualche giorno fa nei pressi di un locale reggiano, protagonisti alcuni minori. Si spiega così come i casi possano sembrare numericamente contenuti nonostante il dilagare del fenomeno.

«DA NOI non arrivano solo al venerdì e sabato sera, come qualcuno può pensare, e il luogo di aggregazione di provenienza non è necessariamente la discoteca», precisa Anna Maria Ferrari direttrice dell’Emergenza-Urgenza.

«Il guaio – spiega la primaria – è che quasi sempre non sappiamo cos’hanno ingoiato. Ecstasy? Mah. Non lo sanno nemmeno loro. In una pastiglia venduta come ecstasy ci può essere di tutto, proprio tutto tranne l’ecstasy. Fortunatamente il Pronto soccorso è preparato ad accogliere giovani che hanno abusato di sostanze, ma non è sempre facile identificarle rapidamente. Siamo costantemente aggiornati, nonostante nuove sostanze psicoattive, ma anche incredibili intrugli, siano in continua circolazione. Curiamo in modo sintomatico e con buon esito. Negli anni scorsi abbiamo partecipato a uno specifico progetto regionale producendo un manuale che ci è utilissimo nella pratica quotidiana».

SECONDO una ricerca europea recentemente citata da Roberto Bosi, direttore del Sert reggiano, la cannabis è tuttora la droga più utilizzata, seguita dalla cocaina e dalle droghe sintetiche, ma è ripreso anche il consumo di eroina. Un terzo degli studenti di scuola media e superiore scelti come campione avrebbe dichiarato di consumare droga stabilmente, un terzo occasionalmente. Tre su 4 ragazzi hanno consumato stupefacenti almeno una volta. La situazione reggiana sarebbe in linea con i dati europei.

Angiolina Dodi, responsabile del Programma dipendenze patologiche dell’Asl, conferma che anche a Reggio c’è chi consuma droghe sintetiche «senza neppur sapere cosa inghiotte e senza che lo sappia nemmeno chi le cede loro». A parere della psicologa, tuttavia, «non c’è un aumento significativo del consumo, limitatamente però alla popolazione che fa riferimento ai servizi Asl».