Mediopadana, Maramotti rilancia Calatrava

Futuro dell'area nord, l’appello del presidente di Max Mara: «Approfondiamo tutti insieme»

810S__WEB

810S__WEB

Reggio Emilia, 16 ottobre 2016 - «NE ABBIAMO parlato proprio prima dell’inaugurazione...». Luigi Maramotti, presidente del gruppo Max Mara svela il retroscena a margine dell’inaugurazione del suo Palazzo del Carbone. L’interlocutore è Mauro Severi, presidente di Unindustria nonché l’architetto a cui ha affidato progetto e lavori del gioiellino restaurato.

L’oggetto della chiacchierata è Santiago Calatrava, l’archistar dei ponti reggiani tra i più famosi in Italia (e non solo) e della stazione Mediopadana. «Ho letto il Carlino e sono d’accordo con Severi. Favorevole a riallacciare un discorso con Calatrava».

SEVERI durante il forum nella nostra redazione di giovedì scorso aveva riferito di uno scambio di mail con l’architetto spagnolo. Il quale ha raccolto l’appello del collega reggiano rispondendo all’invito di portare a compimento il progetto originale: «Lieto di collaborare».

Una risposta che riaccende dunque i sogni di vedere compiuto il bellissimo casello autostradale o comunque un completamento dell’area nord della città.

Mentre il ministro Graziano Delrio liquida la questione con un «dovete chiedere al sindaco di Reggio, non a me...», Luigi Maramotti si sofferma e apre con entusiasmo a un ritorno di Calatrava. Lui che proprio vicino ai ponti ha la sede della Maison Max Mara.

«IL FATTO che abbia accettato e risposto positivamente alla mail credo sia un atto di grande generosità – dice Maramotti –. Questo testimonia quanto Calatrava tenga a Reggio. Quando ho avuto l’occasione di parlare con lui, ha sempre detto che la sua esperienza in questa città è stata speciale. Ricordo cosa mi disse una volta, ormai parecchi anni fa. Lui cerca con le sue opere di allacciare un legame con tutta la città. Non è solo urbanistica. Ma una riflessione. Che stimoli e che interessi».

SERVE un ultimo tassello dunque per terminare il mosaico. «Credo sia un discorso da riprendere – continua Maramotti – Il problema è sempre lo stesso, quello che io chiamo l’ultimo miglio. Però ne vale la pena. Ogni volta che abbiamo un evento in Max Mara e arrivano a Reggio persone da ogni parte del mondo, anche tramite l’alta velocità, tutti si meravigliano. Mi parlano con stupore di questo intreccio fra l’antico del centro storico e il contemporaneo delle opere di Calatrava. Forse solo noi reggiani facciamo fatica a riconoscere le nostre bellezze...».

Il problema, certo, sono le risorse. Ma come ha dimostrato anche Palazzo del Carbone, con una sinergia tra pubblico e privato si possono fare grandi investimenti. Ed è in quest’ottica che guarda Maramotti: «Il discorso con Calatrava è da approfondire. Ma è un lavoro che va fatto insieme a tutti gli attori della città».