Rifiuti, bolletta aumentata del 50%

Media per famiglia? Cresciuta di 89 euro dal 2009

Rifiuti

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Reggio Emilia, 23 settembre 2016 - La stangata sulle bollette di acqua e rifiuti c’è stata ed è certificata da un documento del Comune: il conto consuntivo ambientale.

Ed è a pagina 69 del documento che si scoprono i contorni del problema. Una famiglia di 3 persone in una casa di 100 metri quadri pagava per il servizio rifiuti 186,69 euro nel 2008; nel 2015 quella stessa famiglia ha pagato ben 89 euro in più, 275,8 euro. In soli 7 anni, la bolletta è aumentata del 50% rispetto a quello che si pagava nel 2009. In realtà, analizzando l’andamento pubblicato dal bilancio ambientale, si scopre che nel 2010, 2011 e 2012, la bolletta è aumentata solo di 6 euro. In quegli anni probabilmente si sono trovati accorgimenti e incentivi per calmierare gli aumenti, mentre dal 2013 in avanti si registra una vera e propria impennata del costo per le famiglie. Anche sul fronte del servizio idrico, i dati registrati dal conto consuntivo ambientale indicano che nel tempo si sono registrati diversi aumenti. La tariffa si compone di una tariffa base al metro cubo, più una quota fissa annua per unità. La tariffa base, stando a quanto riportato, è passata da 0,93 euro al metro cubo a 1,06 euro al metro cubo, tra 2009 e 2015. Nello stesso tempo, la quota fissa è aumentata di circa un settimo: si pagavano 14,47 euro di quota fissa, oggi si è arrivati a 16,55 euro.

Dal bilancio ambientale scopriamo anche che l’acqua potabile fatturata ai cittadini per uso domestico è in calo dal 2009: da 8 milioni e mezzo di metri cubi annui, si è passati a 7 milioni e 483mila. Questo significa che ogni residente consuma 129,9 litri di acqua per uso domestico all’anno. Nel 2009 la quantità era più alta, 147,8 litri.

Altro dato interessante è quello delle perdite di acqua dalla rete idrica. La percentuale è fortunatamente in calo, se i ragiona sulla serie storica dal 2009 al 2015, visto che in questo periodo si è passati da perdite per il 13% a una quota di 8,2%. Ma c’è anche in questo caso un dato critico. Se si restringe la visuale agli ultimi tre anni della serie, dal 2013 al 2015, si nota un leggero aumento: dal 7,7% all’8,2%. La situazione va dunque tenuta sotto controllo.

Il bilancio ambientale, infine, mette insieme diverse informazioni sullo stato delle acque sotterranee e superficiali. Anche qui c’è una varietà di risultati. Le acque sotterranee risultano generalmente in buono stato, ovvero nella quasi totalità dei casi non mostrano segni di impatto dell’attività dell’uomo. Sulle acque superficiali, va segnalato che le acque del Crostolo risultano di qualità cattiva o scarsa nelle rilevazioni a Guastalla e a Santa Vittoria di Gualtieri, mentreb lo standard è di elevata qualità a Vezzano.