Al centro il sindaco Emanuele Cavallaro in prima linea sul caso Eternit (foto Fb)
Rubiera (Reggio Emilia), 14 ottobre 2015 - LA PROCURA di Reggio apre due inchieste sul caso Eternit. I titolari dei fascicoli, i pm Stefania Pigozzi e Giulia Stignani, hanno così dato seguito all’esposto presentato il 31 marzo scorso dal Comune di Rubiera.
Sui 47 casi di morte accertati per mesotelioma provocato presumibilmente dall’amianto prodotto nello stabilimento rubierese dell’ex Icar, la procura di Reggio mai aveva svolto indagini.
Erano sempre stati inclusi nei faldoni (compresi i decessi degli stabilimenti di Casale Monferrato, Cavagnolo e Bagnoli) del pm di Torino Raffaele Guariniello, il primo a mettere in piedi un impianto accusatorio nei confronti del magnate svizzero della multinazionale Eternit, Stephan Schmideiny.
Processo con l’ipotesi di reato di disastro ambientale che la Cassazione ha dichiarato prescritto lo scorso 5 dicembre. Ora Guariniello è nella fase iniziale di un nuovo processo per omicidio colposo.
Stesso percorso che vuole intentare la Procura di Reggio per indagare sui decessi avvenuti nel rubierese.
Ieri è stato convocato in procura il sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro che, accompagnato dal legale Paolo Coli, ha prodotto altra documentazione. A lui i magistrati avrebbero chiesto anche alcuni chiarimenti su determinati punti della denuncia presentata in promavera.
Ma anche funzionari dell’Asl-Psal (servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) sono stati sentiti ieri dai magistrati.
I due sosostituti procuratori, infatti, prima di indicare le ipotesi di reato starebbero cercando di individuare quali siano le posizioni che possono essere trattate, gli eventuali responsabili del reato e anche capire quali casi si intersechino con l’inchiesta di Torino.