Giallo in Francia, ammazzato con le mani legate

La chiamata ai soccorsi: "C’è un uomo in fin di vita". Indagini sulle frequentazioni

Fabio Bassoli

Fabio Bassoli

Reggio Emilia, 13 ottobre 2015 -  «Venite, c’è un uomo in fin di vita sul sentiero». È questa la prima chiamata arrivata agli uomini del soccorso d’Oltralpe. Era sabato 3 ottobre. Fabio Bassoli, chef trentenne di Rolo che da undici anni viveva in Francia, era riverso a terra, con le mani giunte legate davanti e diverse ferite alla testa provocate da un corpo contundente appuntito; forse un bastone. Sono questi i particolari agghiaccianti che emergono dalle informative degli investigatori transalpini, che stanno svolgendo le indagini sull’omicidio del ragazzo nel più completo riserbo.

Stando agli elementi raccolti, dunque, più persone potrebbero aver partecipato al delitto. Il corpo del ragazzo è stato trovato vicino a un boschetto a Pont de Labeaume, a circa 15 chilometri da Aubenas, dove abitava, nella Francia meridionale.

Ora gli inquirenti stanno scavando nelle frequentazioni francesi del cuoco, per capire che cosa possa esserci alla base di questa inaudita violenza. Non è escluso, infatti, che possa essersi trattato di una spedizione punitiva, un regolamento di conti. Probabilmente, un omicidio premeditato.

Nell’appartamento dove viveva il ragazzo, dopo i sopralluoghi avvenuti nelle ore successive all’omicidio, «sarebbero state sequestrate numerose piante di marijuana. Ancora da chiarire, però, se possano avere avuto un ruolo nel delitto», secondo quanto ha riferito il quotidiano francese Le Dauphiné Libéré.

La polizia transalpina e i tre esperti italiani dell’ufficio regionale per la sicurezza – alle dipendenze della direzione centrale della polizia criminale (che coordina Europa occidentale e Magreb) – stanno lavorando anche in questa direzione. Massima attenzione e assistenza è stata assicurata su questo caso dal personale altamente qualificato che si trova distaccato in Francia.

Non è escluso, infatti, che Fabio Bassoli possa essere finito in un brutto giro nell’ambito del traffico di stupefacenti. Forse un debito non pagato. Nel frattempo, nei giorni scorsi, molti amici e conoscenti sono stati ascoltati dagli agenti della gendarmerie francese. Tra loro anche due sue ex fidanzate.

Nelle scorse ore il questore di Reggio, Isabella Fusiello, ha incontrato il padre della vittima per esprimere cordoglio, vicinanza e massimo impegno per risolvere questo mistero. Dagli uffici di via Dante, ieri, è partita anche un’informativa destinata alla procura di Reggio e a quella di Roma: un fascicolo è stato aperto dal sostituto procuratore Giacomo Forte per omicidio volontario nei confronti di ignoti. Il problema, però, è appurare la competenza: la magistratura italiana potrà lavorare su questo caso soltanto se si ipotizzasse che il colpevole si trovi su territorio nazionale. Intanto, però, il pm cercherà di acquisire tutte le informazioni possibili.