Giovane chef di Rolo massacrato in Francia in un boschetto

Fabio Bassoli, 30 anni, faceva il ristoratore ambulante e da anni viveva all'estero. Mistero sulle cause

Fabio Bassoli, ucciso in Francia

Fabio Bassoli, ucciso in Francia

Reggio Emilia, 11 ottobre 2015 - Ucciso con violenti colpi alla testa, un giovane cuoco originario di Rolo, ma che da oltre dieci anni viveva in Francia, lavorando prima in ristoranti e poi con attività in proprio, girando con un furgone vintage attrezzato per la ristorazione. Fabio Bassoli, 30 anni, era nato a Carpi e aveva abitato a Rolo, prima della decisione di trasferirsi Oltralpe. L’uomo, ormai privo di vita, è stato rinvenuto otto giorni fa da un passante lungo un sentiero a una quindicina di chilometri da Aubenas, nella Francia meridionale, dove abitava da qualche tempo. Mistero sul movente. Gli inquirenti stanno valutando la possibilità che il ragazzo possa essere entrato in contatto con le persone sbagliate. 

È stato proprio il passante, mentre faceva jogging, a notare la sagoma riversa in un boschetto, in un posto isolato, distante dalla strada. Si è avvicinato per verificare se ci fosse bisogno di aiuto. Ma è bastato poco per capire che la situazione era tragica il trentenne aveva una profonda ferita alla testa e non respirava più. Sono stati allertati i soccorsi. Sul posto sono giunti ambulanza e personale sanitario. Ma per Fabio Bassoli, soprannominato Rakor, non c’era più nulla da fare. Troppo gravi le lesioni provocate dai colpi alla testa. Ovviamente, sul posto è giunta subito una squadra del reparto investigativo della polizia locale. Gli uomini della gendarmeria hanno provveduto ai primi rilievi e all’avvio delle indagini. Le quali, almeno finora, non sembrano aver portato all’identificazione dell’autore o degli autori del terribile fatto di sangue. Al momento non risultano testimoni diretti dell’episodio. La polizia ha interrogato gli amici e persone ritenute vicine al giovane cuoco reggiano. 

Nell’abitazione di Fabio è stato effettuato un sopralluogo, alla ricerca di tracce che possano indicare un possibile movente e, dunque, fare emergere qualche sospetto su chi ha compiuto l’omicidio. Sul corpo di Fabio Bassoli sono stati eseguiti gli esami medico legali, a Nimes, che hanno confermato i traumi alla testa come causa del decesso. Ma chi ha sferrato quei colpi? E perché? In un primo momento era trapelata l’ipotesi che l’omicidio fosse derivato da un presunto tentativo di rapina di qualche balordo. Ma con il passare delle ore è emersa anche la possibilità di altre piste, compresa quella che ad agire possa essere stato non un rapinatore ma una persona che Fabio conosceva

Ieri sono stati contattati il viceprefetto vicario Adriana Cogode e il questore Isabella Fusiello, che ha mobilitato colleghi dell’Interpol dai quali, finalmente, sono arrivate le conferme sulla tragedia. Nessuna autorità della Francia, invece, ha fornito ufficialmente informazioni a familiari e autorità. Risulta che i genitori della vittima – il padre Claudio, a lungo dipendente della Coop Consumatori Nordest, e la madre Enrica Daolio, insegnante di cucina e anni fa gestore di un affermato ristorante tra Novellara e Reggiolo abbiano incaricato un avvocato francese di seguire direttamente la fase investigativa, alla ricerca delle verità su questo omicidio. Fabio Bassoli viveva ad Aubenas, comune gemellato con quello di Cesenatico. Una cittadina di poco più di 12mila abitanti nel dipartimento dell’Ardeche, cuore della Rhone-Alpes (Rodano Alpi), regione sud-orientale della Francia.