Alessandra Calò, Luca Gilli e Marcello Grassi: i reggiani a Fotografia Europea 2015

Selezionati da un comitato scientifico, esporranno nel Circuito Istituzionale

Foto Luca Gilli di Stefano Mussini

Foto Luca Gilli di Stefano Mussini

Reggio Emilia, 28 aprile 2015 - Fervono i preparativi per Fotografia Europea 2015. Tra allestimenti, sopralluoghi, incontri e programmazioni, la macchina organizzativa è al lavoro per dare il via alla kermesse dedicata quest’anno all’Effetto Terra, tema che strizza l’occhio a Expo 2015, riflettendo sul rapporto tra uomo e natura.

Manca ormai poco al 15, 16 e 17 maggio (giornate inaugurali) e diversi sono i protagonisti reggiani del circuito istituzionale “On”. I loro progetti, come quelli degli altri artisti, sono stati selezionati da un comitato scientifico composto da Diane Dufour, direttrice del prestigioso spazio parigino Le Bal, Elio Grazioli e Walter Guadagnini, abituali curatori della manifestazione. Una scelta nuova rispetto alle edizioni passate: al comitato sono arrivate circa 200 proposte.

Tra quelle scelte, come si diceva, ci sono anche quelle di tre concittadini. C’è Alessandra Calò, che vive a Reggio, anche se ha origini Tarantine, e l’anno scorso ha vinto il Concorso “Off” di Fotografia Europea. Quest’anno propone Fotoscopia, a cura di Irene Russo, in collaborazione con l’Arcispedale Santa Maria Nuova. Un’indagine fotografica che racconta i primi cinquant’anni di vita dell’ospedale, trasformandolo da teatro di visite ed esami a oggetto stesso destinato a essere visitato ed esaminato dal pubblico del festival. Le foto saranno in mostra alla Galleria Parmeggiani.

C’è Luca Gilli. Vive a Cavriago e torna a Fotografia Europea dopo la sua partecipazione nel 2011. Sue fotografie sono esposte in musei di fotografia e di arte contemporanea italiani ed europei; ha presentato diverse personali durante importanti festival, come i Rencontres de la Photographie di Arles. A FE2015 propone Blank, una raccolta di immagini in cui la luce non si accende in opposizione al buio ma si diffonde quasi in eccesso, venendo a sconvolgere e reinventare la percezione di forme, materiali e volumi degli oggetti rappresentati. Sarà ai Chiostri di San Pietro.

Poi c’è Marcello Grassi, che dal 1985 fotografa i luoghi della civiltà etrusca e ha effettuato vari progetti legati a collezioni e resti archeologici. Il suo lavoro per la kermesse reggiana è Herculaneum, a cura di Massimo Mussini. Condurrà i visitatori alla scoperta della città romana sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Immagini di un mito rinnovato, ma anche monito di un futuro che potrebbe tornare a farsi minaccioso e invito alla riflessione sull’umiltà e la precarietà dell’uomo di fronte alla storia e alla natura. La mostra sarà al Museo dei Cappuccini.

Reggiani sono anche diversi curatori, ad esempio nel circuito istituzionale ci sono – come si diceva – Irene Russo, Massimo Mussini, poi Ilaria Campioli (per la mostra sul libro fotografico Le cose che si vedono in cielo), Daniele De Luigi (per la mostra di Jules Spinatsch Asynchronous), Alessandro Bartoli, Fabio Boni, Fabrizio Cicconi e Laura Sassi (per il progetto rivolto ai giovani Speciale Diciottoventicinque), Laura Gasparini (per la mostra di Olivo Barbieri Ersatz Lights. Case study #1 east weste Natura e paesaggio nelle collezioni della Fototeca della Biblioteca Panizzi) e tanti altri.

Tantissimi sono poi i fotografi e i curatori reggiani del Circuito Off, costituito da 300 progetti dislocati in città e provincia. Per maggiori informazioni: www.fotografiaeuropea.it